Nuovo ospedale di Trento, tutto in alto mare: «criticità nel progetto» e resta il rebus del ricorso in Cassazione
La Conferenza dei servizi ha ricevuto le osservazioni della ditta Guerrato, da rivedere quasi tutto, mentre la concorrente Pizzarotti è in attesa della sentenza defintiva sull’appalto
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TRENTO. Altre nubi si addensano sul Nuovo ospedale del Trentino (Not), mentre i tempi si allungano ancora, senza alcuna certezza che si sia arrivati finalmente al traguardo, ovvero al via libera ai lavori. Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, mercoledì in consiglio provinciale ha ammesso che ci sono delle criticità sul progetto Guerrato, la società che si è aggiudicata l'appalto, e non è ancora definito se queste criticità siano tali da impedire l'approvazione del progetto preliminare presentato in gara, oppure siano superabili.
Il presidente Fugatti ha detto infatti che sta procedendo, nell'ambito della Conferenza dei servizi, l'istruttoria per il rilascio di parere di competenza per l'approvazione definitiva delprogetto presentato dalla Guerrato. «I tempi previsti - ha aggiunto - si sono allungati perché la Conferenza ha rilevato alcune criticità nel progetto rispetto alle quali la ditta ha inoltrato proposte di modifica, l'ultima è stata presentata il 3 marzo e quindi si sta ridefinendo la tempistica dell'istruttoria, perché le strutture dovranno analizzare le ultime modifiche proposte prima di rilasciare il parere».
A metà dicembre il dirigente generale Raffaele De Col aveva indicato per metà febbraio il termine previsto per le conclusioni della Conferenza dei servizi, ma appunto, il quadro si è complicato perché nel frattempo le strutture hanno evidenziato delle richieste di modifica e integrazione a fronte dell'inadeguatezza del progetto.
«Preoccupa - ha replicato Luca Zeni, il consigliere provinciale del Pd che ha presentato l'interrogazione a risposta immediata, - perché se sono arrivate proposte di modifica del progetto il 3 marzo vuol dire che i tempi si allungano e che le criticità c'erano ed è difficile capire se queste sono tali da rendere incompatibile il progetto con il bando. Se queste criticità fossero gravi, ha concluso Zeni, si aprirebbe uno scenario inquietante»
.Insomma, se le criticità fossero giudicate insanabili, nonostante le modifiche apportate, si potrebbe rischiare addirittura lo scenario della revoca dell'aggiudicazione provvisoria alla Guerrato. «Chiaro - sostiene il consigliere ed ex assessore provinciale alla Salute - che rimarrebbe da capire perché la commissione che ha aggiudicato provvisoriamente alla Guerrato non li ha rilevati».
Come riportato dall'Adige nei giorni scorsi dalla Conferenza dei servizi, che si è riunita l'ultima volta il 15 febbraio scorso, sono emerse le richieste di alcuni sostanziosi correttivi, che sono già stati fatti propri dalla Guerrato. In particolare ci sarà una modifica progettuale che prevede l'innalzamento dell'ospedale di un piano fuori terra, con eliminazione dei parcheggi su tre livelli previsti a fianco della protonterapia.
Ma l'elenco delle richieste di modifica più sostanzioso riguarda proprio l'organizzazione sanitaria; è stata in particolare evidenziata la non compatibilità del progetto con l'impostazione della degenza a corpo quintuplo, cioè con un sistema alternato di stanze, corridoio, ambulatori, corridio, stanze già inserito nelle specifiche tecniche del capitolato.
E ancora si chiede di adattare il progetto alle nuove esigenze dettate dalla pandemia, inserire gli studi medici e integrare i servizi di segreteria, inserire la casa del parto in adiacenza del blocco, adeguare il numero degli spogliatoi e dei posti mensa, integrare i servizi igienici nelle terapie intensive e nelle degenze.
Intanto, resta ancora aperto anche il contenzioso davanti ai giudici amministrativi. L'impresa Pizzarotti di Parma ha presentato infatti istanza di urgenza in Cassazione per chiederle di annullare la sentenza del Consiglio di Stato che il 30 marzo dell'anno scorso che ha dato ragione alla Guerrato bocciando il giudizio del Tar del 30 ottobre 2020 che era favorevole a Pizzarotti. Insomma, visto che la ricorrente Pizzarotti non ha chiesto la sospensione della sentenza impugnata, non impedendo la prosecuzione dell'iter tecnico per l'avvio dei lavori da parte della Guerrato per la realizzazione dell'ospedale, quello che potrebbe accadere, è che la Pizzarotti possa subentrare "in corsa" alla Guerrato a cantiere avviato qualora l'opera le venisse aggiudicata dalla Cassazione. La Provincia, intanto, va avanti - piano - con la Guerrato in attesa della sentenza della Cassazione.