Venduto il palazzo ex Itas di Milano, lo compra Castello per 49 milioni, e la compagnia ce ne guadagna almeno 20
In zona Cordusio, nel cuore del «business district», è anche un pregevole esempio di architettura degl ianni 30, progettato da Giò Ponti: per la compagnia dell’aquila, sempre più smart-working
TRENTO. Milan Urban Private Fund, fondo d'investimento immobiliare gestito da Castello Sgr, ha acquisito dalla compagnia assicurativa Itas l'immobile in via Santa Maria Segreta 5 a Milano progettato negli anni Trenta dall'architetto Giò Ponti.
Il prezzo di acquisto è pari a 49 milioni di euro. Itas aveva comprato l'edificio nel corso del 2016 da una società immobiliare controllata dal Fondo pensioni per il personale Cariplo per 21 milioni di euro e poi la ha ristrutturato per farne la propria sede milanese.
L'immobile, della superficie di circa 3.800 metri quadri, si trova in zona Cordusio, nel pieno del central business district milanese e rimarrà in parte affittato alla stessa Itas.
Il fondo Milan Urban Private Fund adotta una strategia di investimento Esg, cioè con criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance. L'edificio acquisito è in classe energetica A.
Gli advisor del fondo sono stati Chiomenti per l'assistenza legale, Cbre per la parte tecnica e lo Studio Belvedere Inzaghi & Partners per la parte legale-amministrativa. Advisor legale è stato Gianni & Origoni.
L'area di piazza Cordusio a Milano negli ultimi anni è stata teatro di importanti progetti di riqualificazione immobiliare che sono partiti dagli edifici d'epoca che si affacciano sulla piazza e che l'hanno resa un polo di attrazione per operatori e brand internazionali. L'evoluzione della piazza culminerà con il progetto di riqualificazione urbana che punterà su una nuova viabilità (tram) e un nuovo arredo urbano.
«Questa acquisizione - afferma l'amministratore delegato di Castello Sgr Giampiero Schiavo - conferma la posizione di leadership di Castello. Sono particolarmente soddisfatto di averla portata a compimento perché l'immobile si trova una zona di prestigio e in forte espansione. Sono certo che riusciremo a creare ulteriore valore a beneficio degli investitori del fondo».
Castello sgr, di cui l'Itas è stata a lungo azionista, dal 2020 è controllata all'82,05% dal colosso di investimento Usa Oaktree. Isa, la finanziaria degli enti ecclesiastici trentini, detiene il 15% mentre il restante 2,95% del capitale è in mano al management.
Per quanto riguarda Itas, la prospettiva di vendita con una plusvalenza che viene calcolata superiore alla ventina di milioni di euro, risale ad alcuni mesi fa ed è stata portata avanti nell'ottica della razionalizzazione immobiliare e della riduzione degli spazi ufficio a seguito della diffusione sempre più massiccia dello smartworking.
Ricordiamo che nella sede di Trento il lavoro agile è attualmente al 25 per cento, dopo essere stato mantenuto al 50 per cento nell'ultimo anno, mentre a negli uffici di Milano e Genova il nuovo modello organizzativo è ancora più spinto.
«In ogni caso - spiega l'amministratore delegato Alessandro Molinari - non abbandoneremo assolutamente una piazza fondamentale per noi come quella di Milano, che sia rimanendo in affitto in quegli uffici, che sia in altre sedi».
I 49 milioni di euro che Itas ha incassato dalla vendita saranno per il momento "parcheggiati" a patrimonio nell'ottica di aumentare la solidità della compagnia secondo la politica portata avanti ormai da tempo: oggi gli indici di riferimento sono al doppio delle medie del mercato.