Corte dei Conti, De Godenz assolto per la seconda volta, ma adesso è battaglia sulle spese legali
La magistratura contabile gli contestava il ruolo nella società degli impianti di Tesero, incompatibile con l’essere consigliere provinciale. Ed ora lui chiede che il Consiglio Provinciale gli paghi le spese processuali
TRENTO. La Corte dei conti ha assolto definitivamente - anche nel secondo grado a Roma - Pietro De Godenz, il consigliere provinciale della val di Fiemme, rieletto per un secondo mandato nel 2018 nelle fila dell'Upt, al quale la Procura regionale della Corte dei conti aveva chiesto di restituire al Consiglio regionale le indennità percepite nel corso della passata legislatura (2013-'18) per un ammontare di 572.016 euro.
Secondo la Procura il consigliere, pur dando le dimissioni dal Cda e rimanendo titolare di un contratto part-time, sarebbe di fatto rimasto ai comandi della società per cui aveva lavorato per una vita, la «Incremento Turistico Alpe di Pampeago» (Itap spa) di Tesero, che riceveva finanziamenti pubblici, prefigurando una condizione di incompatibilità con il ruolo di consigliere.
Ma la Corte dei Conti ha definitivamente dato ragione, invece, a De Godenz, condannando il consiglio regionale a pagare al consigliere 20.000 euro di spese di giudizio.
Ora, De Godenz ha presentato domanda al consiglio provinciale per vedersi risarcire le spese legali (c'è una specifica legge che lo consente) sostenute nella sua difesa, ma sulla questione l'ufficio di presidenza del consiglio provinciale, guidato dal presidente Walter Kaswalder, non ha ancora deciso cosa fare.
La somma da risarcire sarebbe di circa 29.000 euro.
L'ufficio di presidenza ha infatti chiesto un parere all'ufficio legale del Consiglio, che ha dato il via libera al rimborso delle spese legali, ma poi è stato chiesto anche un parere all'Avvocatura dello Stato che, invece, ha sostenuto che il consiglio provinciale non deve rimborsare, perché il procedimento non sarebbe relativo a un atto nell'esercizio delle funzioni di consigliere provinciale. La decisione non è stata ancora presa.