Guerra in Ucraina, l’appello dei sindacati: “Si accolga il maggior numero di profughi possibile”
Cgil, Cisl e Uil: “È urgente attivarsi anche sul nostro territorio, offrendo corridori umanitari, reperendo spazi per accogliere il maggior numero possibile di profughi. Molti hanno contatti anche in Trentino, e quella ucraina è una comunità ben integrata. È tempo di fare rete e muoversi con massima celerità”
TRENTO. Sono già 368 mila gli ucraini, secondo l’Alto commissario delle Nazioni Unite, che hanno lasciato il paese diretti verso ovest. Gran parte si fermano in Polonia ed Ungheria. Molti però proseguono il loro viaggio fino in Italia. Se la guerra non vedrà una soluzione in tempi brevi il numero di persone che scappano non potrà che aumentare. Le stime parlano di 4 milioni di sfollati.
Per questa ragione Cgil, Cisl, Uil e Acli, dopo la grande manifestazione trasversale di sabato pomeriggio contro la guerra e in solidarietà del popolo ucraino, fanno appello alla Provincia perché agli impegni verbali seguano i fatti. “Non c’è tempo da perdere. Bisogna accogliere il maggior numero possibile di profughi attivando sotto il coordinamento di Piazza Dante tutta le rete di solidarietà che è presente sul nostro territorio – sollecitano i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti con il presidente della Acli Luca Oliver -. Intanto la nota stampa della giunta parla di un centinaio di posti possibili per l’accoglienza. Crediamo si possa e si debba fare molto di più di fronte ad un popolo che vive ore di angoscia profonda sotto la minaccia di un attacco nucleare L’auspicio è che già in queste ore, dopo la Conferenza Stato Regioni e l’incontro in commissariato del Governo a Trento, si possa dispiegare tutta la macchina dell’accoglienza trentina”.
“È positivo che la Provincia si attivi per il reperimento di medicinali e sussidi da inviare agli ospedali e alle strutture sanitarie dell'Ucraina, sotto il coordinamento del Dipartimento protezione civile nazionale. È urgente però attivarsi anche sul nostro territorio, offrendo corridori umanitari, reperendo spazi per accogliere il maggior numero possibile di profughi. Molti hanno contatti anche in Trentino, e quella ucraina è una comunità ben integrata. È tempo di fare rete e muoversi con massima celerità”.