Tutto qui? Pioggia e maltempo, ma per ora poca roba, si spera nell’ondata di freddo di sabato: le previsioni
L’analisi di Meteotriveneto, perturbazione debole e lenta, con un cambio a partire da domani pomeriggio, «ma non risolverà la crisi idrica, mancano due metri di neve sulle montagne, a giugno e luglio sarà crisi acqua»
TRENTO. Dopo la grande siccità (40 giorni senza precipitazioni, e solo tre perturbazioni in quattro mesi) c’era grande attesa per i fenomeni in arrivo. Ma finora si è trattato di poca roba. Anche se – dicono gli esperti – il peggioramento deve ancora arrivare. E comunque non basterà a riequilibrare il bilancio idrico.
Lo spiega Stefano Zamperin, Presidente di ODV Meteotriveneto, nella sua analisi: «Ormai è sulla bocca di tutti: ritorna a piovere dopo un mese. Cerchiamo di darvi l'opportunità di capire e di farvi un'idea di quello che potrà accadere sopra le nostre teste». Saranno quattro giorni in cui vivremo essenzialmente tre fasi.
«La prima, quella che è partita ieri mattina, è stata l'antipasto per quello che avverrà oggi, cioè sostanzialmente un passaggio autunnale, con venti da Sudovest accompagnati con piogge più o meno deboli. E' un passaggio che ci aspettavamo 10 giorni fa, ma che non è avvenuto per il forte blocco presente tra nord Europa sino ai Balcani, ora allentatosi per la spinta continua dall'Iberia, che ha subìto nelle ultime due settimane, piogge così copiose, ovviamente da record, dopo un lungo periodo di sottomedia pluviometrico, iniziato a fine autunno, vista l'assenza dei venti oceanici».
Poca roba, quindi. «E' un primo passaggio, blando nella sua velocità. Blando vuol dire, quota neve in aumento, in risalita sino ai 2000 metri più che altro per l'esiguità delle precipitazioni e una radiazione che comunque è piuttosto alta. Un accumulo stimato sui 10-20 mm diffusi tra montagna e pianura».
Da sabato però c’è un cambiamento: «La seconda fase è caratterizzata dalle prime infiltrazioni di aria fredda, che arriverà sempre da sudovest (mentre sarà scirocco in pianura) e che farà calare la quota neve in maniera progressiva, passando dai 1700-2000 a 1200-1500 sulle nostre montagne. E questo darà spazio a rovesci concentrati soprattutto in montagna ed ad un rinforzo dei venti a tutte le quote. In questo caso sono previsti tra i 10 ed i 20 mm abbastanza diffusi, ma molto dipenderà da quale sarà lo scarto termico che si verrà instaurare tra oggi e domani» dice Zamperini.
«La terza ed ultima fase sarà l'entrata veloce dell'aria fredda dalla porta della Bora che entrerà nella mattinata di sabato e che sarà accompagnata da rovesci. Un drastico calo della temperatura con venti che si intensificheranno nel pomeriggio. E' la fase più delicata per quanto riguarda la quota neve, perchè già leggiamo di tutto e di più. Sarà il peggioramento più corposo con altri 15-30 mm concentrati tra basse Dolomiti e alta pianura, in spostamento verso sud in nottata. Quest'ultimo sarà un tipico peggioramento primaverile, una stagione che permette infiltrazioni di aria fredda e nevicate sino a quote medie. Ci sentiamo di prevedere una spruzzata fino ai 600-800 metri con l'interessamento dei fondovalli alpini e solo a mezza costa in quelle prealpini. La neve più corposa la avremo sopra i 1200 metri a tutte le latitudini con quantitativi anche di 30-50 cm, in base realmente a come si muoverà questo rientro perturbato».
E in alta montagna? «E' ipotizzabile un quantitativo nel peggioramento dai 60 cm in su diffusi sulle Dolomiti oltre quota 2000 m, con punte sulle "solite" zone, Valsugana nord, Primiero anche di 100 cm oltre i 2400 m. Oltre i 50 cm sui 1500 m sulle Prealpi. Ecco sono stime che lasciano il tempo che trovano ma che danno l'idea di un peggioramento interessante sotto tutti i punti di vista».
Ma basterà? «E' evidente che stiamo tutti guardando alla fine del periodo di crisi pluviometrica che osserviamo da fine estate scorsa. Sottolineiamo che sarà molto difficile rimpinguare questa crisi (badate ai termini che usiamo), anzi sarà solo un "veloce" ringraziamento ma che ben presto sarà una goccia nel deserto. Dico questo perché il deficit idrico montano è ben lontano da essere colmato, visto che siamo sotto i due metri di neve di deficit a quota 2500 m. Serviranno più perturbazioni di questo genere (ma tutt'ora non se ne vedono all'orizzonte) per lenire i problemi che usciranno non oggi, non domani, ma tra tre-quattro mesi, quando la richiesta idrica delle coltivazioni e dell'attività umana sarà 10 volte in più di oggi. La preoccupazione nostra è proprio rivolta al bimestre Luglio-Agosto e tutte le nostre analisi, su questo tema, sono rivolte a quel periodo di tempo» conclude Stefano Zamperin di Meteotriveneto.
METEOTRENTINO conferma la previsione
Anche Meteotrentino, nel bolletino agricoltura, arriva alle stesse conclusioni:
- da sabato sera a martedì mattina le temperature notturne, specie in caso di schiarite, potranno scendere su valori prossimi o poco inferiori a zero gradi anche nei fondovalle più bassi dove cesserà il vento.
Nelle prossime ore e fino a sera possibili deboli piogge isolate o sparse. In serata probabili piogge sparse specie sui settori nordoccidentali.
Domani (sabato 1 aprile), specie sui settori sudorientali, probabili precipitazioni deboli o moderate e nevose mediamente oltre 700 - 1000 m o localmente sotto; in serata temporanea intensificazione dei venti da nord con freddo föhn in valle.
Nella notte tra sabato e domenica, dove cesserà il vento ed in caso di schiarite, le temperature potranno scendere su valori prossimi o qualche grado sotto lo zero anche a quote basse ma soprattutto oltre i 500 m di quota.
Da domenica e probabilmente tutta la prossima settimana piogge assenti o deboli con temperature sotto la media fino a martedì.