Il solito pitbull aggressivo semina il panico a Trento: i consigli di Zampa Trentina che chiede l’intervento del sindaco
Ha già ucciso un cagnolino e ne ha aggrediti molti altri: l’ultimo episodio a Canova di Gardolo, con ferite per Rebus. Ma la legge non consente di fare denuncia, ed allora...
TRENTO. Un cane – un pitbull – è diventato l’incubo dei padroni di cani a Trento. Si è già reso protagonista di violente aggressioni ad altri cani, che purtroppo hanno portato anche alla morte di un quattrozampe. Non è colpa del cane, ovviamente, ma di chi non lo controlla e lo lascia libero.
La situazione è grave e gli animalisti di Zampa trentina propongono la loro riflessione.
«Ribadendo ancora una volta che il cane non ha nessuna responsabilità ma è la sua gestione ad essere sbagliata, comunichiamo che sabato scorso a Canova, Trento nord, un altro cane, l'ennesimo, è stato pesantemente attaccato da questo simil pitbull.
Fortunatamente il cane aggredito, Rebus di 8 anni che vedete nella foto, si è salvato. È stato medicato, messo sotto antibiotico, è sicuramente molto spaventato, così come i suoi proprietari, ma almeno è vivo (ricordiamo che un altro cagnolino poco tempo fa non ce l'ha fatta).
I proprietari di Rebus si sono recati in questura per sporgere denuncia. Ma qui hanno scoperto che la nostra legislazione non prevede in questi casi la denuncia, in quanto non è un umano ad essere stato morso. Hanno comunque provveduto ad inoltrare una segnalazione. Ci hanno poi contattato per capire come tutelarsi, perché ormai loro, come molti altri proprietari di cani, hanno paura ad uscire in passeggiata con i loro cani. Che cosa possiamo rispondere?
Il cane in questione, ormai noto alle forze dell'ordine, onestamente verso le persone non mostra atteggiamenti aggressivi, ma è indubbio che prima o poi capiterà che, nel tentativo di difendere il proprio cane, anche una persona verrà morsa.
Abbiamo provato ad informarci e a capire cosa è stato fatto in situazioni analoghe proprio qui in Trentino ed effettivamente dei provvedimenti potrebbero essere presi.
In un caso precedente, il Sindaco (alllora era il sindaco Andreatta) ha emanato un'ordinanza di cui vi riportiamo qualche stralcio:
Ordinanza contingibile e urgente concernente la tutela della incolumità pubblica dall'aggressione dei cani (succ. modifiche 3/08/2015 prorogata dall'ordinanza del 18/07/2019)
Art. 1 comma I : il proprietario di un cane è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell'animale e risponde sia civilmente che penalmente dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall'animale domestico.
Art 1 comma 7: a seguito di episodi di morsicatura, di aggressione o sulla base di altri criteri di rischio, i comuni, su indicazione dei Setvizi Veterinari, decidono, nell'ambito del loro compito di tutela dell'incolumita' pubblica, quali proprietari di cani hanno l'obbligo di svolgere i percorsi formativi. Le spese riguardanti i percorsi formativi sono a carico del proprietario del cane.
Art. 3, comma I: ...a seguito di morsicatura o aggressione i Servizi Veterinari attivano un percorso mirato all'accertamento delle condizioni psicofisiche dell'animale e della corretta gestione da parte del proprietario.
Nello specifico caso il proprietario era stato obbligato a:
- stipulare una polizza assicurativa di responsabilità civile per danni contro terzi
- obbligo di guinzaglio e museruola sempre fuori da casa
- visita presso veterinario comportamentalista
- castrazione chimica
- percorso riabilitativo presso un educatore cinofilo abilitato alla rieducazione comportamentale in collaborazione col veterinario comportamentalista.
Ecco... noi non pretendiamo tanto (magari...) , ma ci appelliamo al Sindaco Franco Ianeselli e ai Servizi Veterinari di Trento, affinché almeno venga imposto l'uso del guinzaglio e soprattutto della museruola a questo cane.
Non è possibile che una persona debba avere il terrore di uscire col proprio cagnolino. Ci auguriamo che mai più nessuno debba vivere quel che ha vissuto la proprietaria di Rebus che ha visto il simil pitbull fiondarsi in un attimo sul povero Rebus, ha assistito impotente al dolore e al terrore del suo cane e solo un miracolo ha evitato conseguenze più gravi. Forza Rebus, rimettiti in fretta e speriamo che tu possa presto ritornare sereno in passeggiata».