Inclusività, al liceo Da Vinci sono arrivati i bagni "gender neutral"
Sono pensati per chi non si riconosce nelle etichette "maschile" e "femminile". L'iniziativa è della Consulta degli studenti e ha lo scopo "di consentire a tutti di sentirsi a proprio agio". La dirigente: "È un tema che sta a cuore ai ragazzi, evoca parità di diritti e integrazione"
TRENTO. L'obiettivo è di andare oltre le etichette, per superare i disagi, per creare una comunità - in questo caso scolastica - inclusiva. Al liceo scientifico Da Vinci, nell'ala centrale del primo e del secondo piano, si trovano i bagni "gender neutral".
Non sono esclusivamente dei ragazzi, né solo per ragazze: a disposizione di tutti gli studenti e di tutte le studentesse che non si riconoscono nei concetti di "femminile" e di "maschile". L'iniziativa, approvata dalla Consulta dei genitori, nasce per «permettere a chiunque di sentirsi a proprio agio», come evidenzia la Consulta studentesca, promotrice della creazione di questi spazi liberi.
Un modo per ribadire che non c'è solo il bianco o il nero: esistono molte tonalità di grigio. Punto di partenza per una riflessione più ampia sul pensiero binario, declinato nel riconoscimento dei generi uomo/donna: un pensiero che non può che arricchirsi contemplando le sfumature.L'esperienza dei bagni "gender neutral" passa dai licei di Piacenza, di Firenze e di Torino (solo per citare alcune scuole superiori che hanno aperto questi spazi neutri) e tocca anche il Dipartimento di sociologia a Trento, con quattro toilette "neutre" inaugurate di recente al primo e al secondo piano.Al liceo Da Vinci la proposta di bagni "gender neutral" è partita dagli studenti.
«Ho subito chiesto se vi siano stati problemi, ma mi hanno assicurato che non si è verificata alcuna criticità che abbia portato a questa richiesta. Si tratta di un tema che sta a cuore ai ragazzi ed è giusto prestare ascolto al loro sentire - spiega la dirigente del liceo Da Vinci, Tiziana Rossi - L'iniziativa può suscitare qualche perplessità fra gli adulti, ma testimonia l'impegno e la passione dei ragazzi su determinati argomenti, a prescindere dalle criticità. Argomenti che possono non coincidere con le priorità degli adulti, ma che per i giovani sono importanti. La proposta della Consulta degli studenti è stata accolta con grande entusiasmo da parte di tutti. Ho chiesto che venisse condivisa con la Consulta dei genitori, che si è detta favorevole e ha lodato l'iniziativa».
Venerdì se ne è parlato all'assemblea di istituto e ieri c'è stata l'inaugurazione con i simboli affissi davanti alle toilette. «Il bagno "gender neutral" è simbolico, è un messaggio che evoca la parità di diritti, l'integrazione - prosegue la dirigente - Di per sé non è l'elemento più significativo dei percorsi di inclusione proposti dal liceo, ma per i ragazzi è importante, è il passaggio successivo rispetto alla tolleranza e all'integrazione, è il connettesi con l'unicità della persona, a prescindere dall'identità sessuale, come dalla disabilità o dalla razza. Nel corso dell'anno in collaborazione con l'Università di Trento e con i docenti di lingue abbiamo organizzato seminari sulle quote rosa e sulla figura della donna.
Assieme a cooperative che si occupano di disabilità, come La Rete e Irifor, abbiamo creato con le classi percorsi al buio e all'esterno degli spazi scolastici per comprendere le difficoltà dei mancati sbarrieramenti dal punto di vista delle persone disabili. E si è affrontato il tema dell'inclusione di genere, per far sentire maggiormente a proprio agio chi non si identifica nell'etichetta maschile o femminile, vedendo pure simbolicamente rappresentata la propria identità. Anche nella scelta dell'immagine c'è stato il coinvolgimento di tutti, dei ragazzi come dei docenti», conclude Tiziana Rossi.