Guerini: gravissimi atti segnalati all'adunata. Conzatti: fotografia di un comportamento maschile stereotipato
Il ministro della difesa chiede che siano svolti tutti gli accertamenti sulle molestie segnalate da centinaia di ragazze: "Non generalizzare, ma nessuna tolleranza". La senatrice trentina: "Nessuna giustificazione. Perché anche solo dire che si comportano da branco, sembra una giustificazione". Quattro anni fa Non una di meno segnalò situazioni simili anche durante l'adunata a Trento
LE SEGNALAZIONI Molestie, le testimonianze di centinaia di ragazze
LA FESTA Maxigallery fotografica dell'Adunata degli alpini di Rimini
TRENTO. Anche il ministro della difesa, Lorenzo Guerini, interviene sui casi di violenza denunciati in occasione del raduno degli alpini, lo scorso week-end a Rimini.
"I comportamenti raccontati da alcune donne sono gravissimi. Episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti, ma che non possono e non devono essere sottovalutati", ha detto il ministro.
"Episodi, voglio ribadirlo con forza, che sarebbero all'opposto dei valori degli Alpini e di una manifestazione che è celebrazione di solidarietà, principi e bellissime tradizioni", ha aggiunto l'esponente del govenro.
"È sbagliato - ha concluso - fare generalizzazioni, ma allo stesso tempo non ci deve essere nessuna tolleranza: le molestie e le violenze non devono mai e in nessun caso trovare alcuna giustificazione e vanno condannate senza esitazioni".
Sulle centinaia di segnalazioni su molestie e su atteggiamenti sessisti all'adunata, raccolte dall'organizzazione Non una di meno, è intervenuta anche la senatrice trentina Donatella Conzatti (Italia Viva), segretaria della commissione sul femminicidio.
"Raduno degli alpini a Rimini. Per tre giorni manate, molestie, ammiccamenti, urla volgari. Più di cento segnalazioni di molestie. Nessuna giustificazione. Perché anche solo dire che si comportano da branco, sembra una giustificazione. Qui c’è solo la fotografia di un comportamento maschile stereotipato", scrive su Fb la parlamentare.
"Perdiamo anni di battaglie di parità - aggiunge Conzatti - se la dimensione di Uomo regredisce a maschio del genere animale, se c’è anche solo un minimo accenno giustificatorio nella 'natura del maschio'. Non credo di essere l’unica che sa dire ad alta voce che se 'il Re è nudo' non lo giustifichiamo. È meglio se impara a rivestirsi".
L'Associazione nazionale alpini ha diffuso una nota nella quale ha condannato e stigmatizzato gli episodi segnalati, ma "sottolinea che, dopo gli opportuni accertamenti, risulta che alle forze dell'ordine non sia stata presentata alcuna denuncia".
L'Ana rileva poi che "quando si concentrano in una sola località centinaia di migliaia di persone per festeggiare è quasi fisiologico che possano verificarsi episodi di maleducazione, che però non possono certo inficiare il valore dei messaggi di pace, fratellanza, solidarietà e amore per la Patria che sono veicolati da oltre un secolo proprio dall'Adunata".
L'associazione aveva anche fatto presente che non è detto che gli autori degli episodi di molestie segnalati siano effettivamente soci Ana e comunque rileva che, in quella moltitudine, si tratta di una piccola minoranza dei presenti.
Nel decalogo dell'adunata, al punto nove si legge: "Rispetto per il gentil sesso: il comportarsi male con loro, unito a sguaiataggini varie, trasforma l’adunata in un baccanale".
In ogni modo, è probabile che almeno una parte degli episodi possano sfociare in denunce formali, anche se spesso, a quanto è dato intendere, le forme e i contesti dei fatti erano poco compatibili con un passo di questo genere.
Anche in occasione delle precedenti adunate nazionali degli alpini, Non una di meno aveva raccolto e diffuso le segnalazioni sulle molestie subite dalle donne.
Il 20 maggio 2018 l'organizzazione per i diritti delle donne, aveva pubblicato un comunicato su Fb riguardante fatti relativi all'adunata nazionale di Trento.
"Durante i tre giorni di raduno degli Alpini a Trento - scriveva Non una di meno - le donne sono state esposte a molestie, insulti, umiliazioni di matrice sessista e razzista. Non Una Di Meno Trento è stata riferimento sul territorio e collettore di numerose testimonianze che ha raccolto e reso pubbliche sulla sua pagina Facebook. Per questo è stata oggetto di un attacco feroce e continuato che non ha escluso, anzi, ha visto in prima linea proprio l'Ana, che solo pochi giorni fa dalle pagine dei giornali smentiva le parole delle donne e minacciava querele nei confronti delle attiviste che le avevano portate all'attenzione pubblica.
Solo ieri l'Ana ha diramato un comunicato in cui, finalmente, esprime solidarietà alle donne che hanno subito violenza fisica e verbale durante il raduno.
Siamo soddisfatte di questo risultato anche se lo riteniamo semplicemente un atto dovuto, minimo.
Questa vicenda riporta all'evidenza quanto diciamo da tempo: la cultura dello stupro si riproduce e legittima attraverso discorsi, simboli, comportamenti umilianti nei confronti delle donne. La serata di Miss Alpina Bagnata è indicativa del clima delle giornate trentine e ben testimonia la cultura machista che permea la nostra società in ogni suo ambito, smentisce tristemente nei fatti quanto riportato nel comunicato dell'Ana rispetto al ruolo e alla considerazione delle donne per il corpo degli Alpini.
Nel pieno del movimento femminista globale e del #metoo non possiamo non prendere atto che molto è ancora da fare ma che il clima è cambiato. Alla colpevolizzazione e alla solitudine in cui si consumano le molestie e gli abusi si sta sostituendo il coraggio e la forza delle donne, forza individuale perché già collettiva", concludeva Non una di meno nel post Fb di quattro anni fa.