Italia / Le denunce

Caso molestie, polemiche e una petizione per sospendere l'adunata. Paccher (Lega) difende l'onore dell'Ana: giù le mani dagli alpini

Si arroventa il clima dopo le circa 150 segnalazioni raccolte da "Non una di meno" e le critiche che additano un contesto "culturale" sessista. Il consigliere provinciale invita invece a non macchiare l'importante ruolo civile svolto dai volontari dell'associazione e parla di "episodi tutti da chiarire"

TRENTO. Continuano prese di posizione, condanne e distinguo sulle 150 (circa) segnalazioni su molestie e su atteggiamenti sessisti all'adunata degli apini dello scorso week-end a Rimini, raccolte dall'organizzazione Non una di meno.

Testimonianze che hanno indotto anche a lanciare una petizione online per chiedere la sospensione per due anni del grande evento.

La vicenda, dunque, suscita anche reazioni forti.

E se da un lato c'è chi invita il movimento alpino a interrogarsi non solo sulle eventuali "mele marce" (non necessariamente iscritte all'associazione) ma anche sul "clima" culturale in cui si manifestano questi fenomeni, dall'altro lato c'è chi respinge ogni generalizzazione e ricorda che purtroppo anche in altri contesti si registrano pagine esecrabili di molestie di vario segno ai danni delle donne.

Segnalazioni di palpeggiamenti e altre molestie aono arrivate, in effetti, anche da parte di alcune volontarie del party di inaugurazione dell'Eurovision Song Contest, svoltosi domenica sera alla Reggia di Venaria (Torino). E di fronte alle smentite del'organizzazione, proprio Non una di meno è intervenuta per attestare solidarietà alle ragazze piemontesi: "Come spesso capita la voce delle donne che vivono violenza viene silenziata, i loro racconti non creduti e le loro esperienze non ascoltate: tutta la nostra solidarietà", ha scritto il gruppo femminista, ricordando appunto l'analogia con quanto segnalato a Rimini.

Anche dopo l'adunata degli alpini a Trento, nel 2018, c'erano state sgenalazioni di molestie, anche in qual caso raccolte e diffuse da Non una di meno.

E per tornare all'adunata di Rimini, in difesa dell'onore dell'Ana è intervenuto oggi, 11 maggio, il consigliere provinciale Roberto Paccher, esponente della Lega.

"Giù le mani dagli alpini. Sono preziosi presidi di socialità - afferma Paccher - con i loro circoli presenti in molti paesini e da sempre tra i primi ad accorrere quando c’è da dare una mano in caso di bisogno, di calamità.

Oggi nell’aula del consiglio provinciale la sinistra, e una buona parte dell’opposizione, ha chiesto che l’Ana condanni le presunte violenze avvenute nel fine settimana a Rimini.

Il centrosinistra in questo modo rischia di offuscare tutto quanto di bene fanno le penne nere al fianco della gente per degli episodi tutti da chiarire. Scagliandosi contro gli alpini, tra l’altro, solo per sentito dire visto che a fronte di 8 colleghi della maggioranza presenti a Rimini, con in testa il presidente Maurizio Fugatti, non mi pare che  nessuno dell'opposizione si sia preso la briga di salire in automobile per presenziare, onorando sul posto,  i nostri alpini come sempre anche domenica tra i più numerosi a sfilare, oltre che nelle azioni di generosità. Ciò nonostante  Sara Ferrari, Pd, ha parlato di 'comportamenti tossici degli alpini' e  Paolo Zanella, Futura, ha rincarato la dose, ergendosi a giudice, alla faccia del  garantismo, sentenziando che gli episodi, rripeto ancora da chiarire, 'non si possono declassare a semplici episodi di maleducazione perché si tratta di molestie sessuali'.  Va notato -  aggiunge Paccher - che su 400 mila persone, circa 90 mila sono appartenenti all’Ana e che chiunque volendo può acquistare un cappello piumato. Non possiamo accettare in alcun modo che venga macchiato l'importante lavoro svolto quotidianamente dagli alpini".

Per quanto riguarda il fronte contrapposto, come si diceva, è in corso anche una raccolta di firme online per far sospendere l'adunata annuale.

La petizione è stata lanciata da Micol Schiavon e ha già raccolto oltre 11 mila firme in 12 ore: "Vogliamo la sospensione delle adunate annuali degli alpini per 2 anni. Ogni anno la seconda settimana di maggio si tiene l'adunata degli Alpini in una città prescelta dal Consiglio Nazionale degli Alpini.

L'ultima adunata (2022) si è tenuta a Rimini e nel giro di poche ore sono state esposte più di 150 denunce da parte di donne e minoranze alle attiviste di NonUnaDiMeno, le quali hanno raccolto testimonianze sconcertanti riguardo al comportamento irrispettoso, sessista e violento degli Alpini, i quali non si sono limitati alle molestie verbali ma sono arrivati a molestare fisicamente anche delle ragazze minorenni.

Non è la prima volta che questo accade: ogni anno emergono episodi di questo genere eppure continuiamo ad accettare che questo evento abbia luogo, rendendo ancora più insicure le strade delle città italiane per le donne e per le minoranze".

Da qui la richiesta di "sospendere per due anni le adunate degli alpini, in modo tale da dare un chiaro segnale che in quanto cittadini non siamo più disposti ad accettare un comportamento simile, svilente per le donne e per tutte le minoranze. Vogliamo che tutti si sentano liberi di occupare le città senza sentirsi minacciati e in pericolo. È necessario che il Consiglio degli alpini prenda dei seri provvedimenti, soprattutto in materia di rieducazione riguardo ai diritti umani: le scuse non sono più sufficienti", conclude la petizione, che è stata lanciata sulla piattaforma Change.org.

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