Festival dell’Economia, il cardinale Ravasi e la scrittrice Avallone: “Il senso della vita? Sentirsi vicini agli altri”
Partita ufficialmente la 17esima edizione, la prima targata Sole 24 Ore, della kermesse arancione. Fugatti: “Festival autorevole che coinvolge i giovani”. Ianeselli: la nostra è la stessa città che 500 anni fa ha ospitato un altro “festival”. Il Concilio di Trento
IL PROGRAMMA Si alza il sipario sul Festival dell'economia 2022
FESTIVAL I 100 personaggi da non perdere: le foto
TRENTO. "Oggi la cultura, come pensiero nobile, è un concetto superato. Ora parlare di cultura vuol, dire partire dal fatto che non viviamo più con un’unica cultura, come quella europea o del nord del mondo. Abbiamo la speranza che ci sia più interculturalità, però abbiamo delle derive". Lo ha detto il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura, ospite del Festival dell'Economia di Trento, in dialogo con la scrittrice Silvia Avallone.
Ravasi ha parlato di filosofia, etica e spiritualità: "L'antropologia, così come la leggiamo, è la prospettiva che abbiamo è quella di definire non soltanto la pelle delle persone, ma di definire anche ciò che batte su questa pelle, che può essere anche il divino, per il credente, e dall'altra si può definire quel mistero che ci circonda".
Citando Gilbert Keith Chesterton, Ravasi ha detto che "il mondo perirà per mancanza di meraviglia". La seconda testimonianza - ha proseguito Ravasi - è quella di Paul Ricoeur: "Viviamo in un'epoca in cui alla bulimia dei mezzi corrisponde l'atrofia dei fini". "Pensiamo alla tecnologia, all'informatica, alla scienza. Dall'altra però quanto poco ci si interroga sul senso della vita".
La vita, prosegue Avallone, “non serve a vincere, come raccontano i grandi media”: “Dentro questa educazione siamo soli. Invece, nei romanzi, nei classici, troviamo coloro che perdono e si riscattano, pensiamo alle opere di Dostoevskij oppure di Elsa Morante. Da quella vulnerabilità nasce la nostra capacità di sentirci in sintonia con gli altri. Leggere serve in fondo a costruire una comunità più giusta e solidale”.
Inaugurato il Festival
Edoardo Garrone, presidente del Gruppo 24 ORE, dà l’avvio ai saluti di apertura: “Il Sole 24 Ore, che fa parte della squadra di promotori fin dall’inizio, organizza questo nuovo format assieme alle istituzioni trentine, che ringrazio profondamente. Abbiamo messo il nostro impegno, forti di 157 anni di storia e di leadership sulle tematiche economico-finanziarie, con un lavoro in team iniziato un anno fa. Siamo convinti sarà un successo”.
Anche il presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti, sottolineando il lavoro del Gruppo 24 ORE e di tutti i promotori per la kermesse 2022, ribadisce: “Un lavoro valido che parte già dalla scelta del titolo di questa edizione, coerente con la pandemia e risultato attuale, purtroppo, di fronte alla guerra che abbiamo di fronte. Tanti contributi concreti arriveranno dal programma e dai relatori, premi Nobel, ministri, autorevoli pensatori. Un’offerta che conferma la vocazione del Festival di essere vicino all’attualità, all’economia dei territori e capace di parlare ai giovani. Invitiamo dunque tutti gli spettatori e anche il pubblico trentino a partecipare”.
A Mirja Cartia d’Asero, amministratrice delegata Il Sole 24 Ore, il compito di dichiarare ufficialmente aperto il 17/esimo Festival dell’Economia di Trento: “Il parterre di relatrici e relatori è di altissimo livello. Menti brillanti che si confrontano su come cambia il mondo con la pandemia e la guerra in Ucraina. Ma si parla anche di metaverso, criptovalute, di visioni sul mondo digitale guardando alle nuove generazioni”.
“Benvenuti a Trento - afferma il sindaco di Trento Franco Ianeselli -. Una città alpina. E chi vive fra le montagne, fatte di altezze, ogni giorno si confronta con il senso della misura, che forse ha un legame con l’economia. Ma la nostra è la stessa città che 500 anni fa ha ospitato un altro “festival”. Il Concilio di Trento. Un festival impegnativo, se possiamo così dire. Trento, dunque, crocevia tra mondo italiano e tedesco, ha imparato a trasformarsi in una capitale, fatta di persone che interrogano il presente per capire il futuro, come si fa al Festival dell’Economia”.
Per il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian “dobbiamo unire tutta la nostra cultura, tutto ciò che sappiamo fare. Questo è anche il primo Festival dell’Economia che torna interamente in presenza. Vedo tante persone e giovani in giro per la città che hanno voglia di partecipare. Il programma di quest’anno è particolarmente ricco, permette di muoversi liberamente e curiosare. Non ci sono eventi di serie A o B, tutti gli eventi sono stimolanti e offrono un arricchimento personale”.
Il direttore del Sole 24 Ore Tamburini ripercorre la valenza di una manifestazione attenta all’attualità, ad un mondo attraversato dall’atrocità non di una sola guerra ma di più guerre. “La speranza è che da questo disordine nasca una strada nuova da seguire, che il processo si consolidi con la partecipazione dei giovani, delle donne, di tutte le energie vitali che hanno la forza per costruire un nuovo ordine. Dobbiamo recuperare il valore della pace, la partecipazione al Festival di diversi Premi Nobel per la pace non è un caso”. Poi ha sottolineato “l’unità della comunità trentina. Questo - conclude - è un Festival aperto, che si arricchisce con la qualità delle persone e delle loro competenze”.
All’inaugurazione hanno partecipato anche Federico Silvestri, direttore generale 24 Ore System e ad 24 Ore Eventi (“Il nostro è un palinsesto che vuole parlare a tutti, frutto di un lavoro complesso e condiviso”), Enrico Salza, presidente Tinexta, Maurizio Rossini, ad Trentino Marketing e in veste di conduttrici Marta Cagnola, giornalista e conduttrice Radio 24 e Rosalba Reggio, giornalista Il Sole 24 Ore.