Ragazzo aggredito sull'autobus in centro da due giovani, nell'indifferenza generale
Un diciassettenne è finito al pronto soccorso con una doppia frattura del setto nasale. La famiglia presenta denuncia e non nasconde l'amarezza per l'atteggiamento delle persone presenti e dello stesso autista del mezzo pubblico
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TRENTO. Si è ritrovato con una doppia frattura del setto nasale, solo per non aver potuto dare una sigaretta a un giovane che gliel'aveva chiesta. Senza che nessuno dei presenti intervenisse né per difenderlo, né per aiutarlo poi dopo aver subito l'aggressione.
Ha dell'incredibile la vicenda della quale è stato suo malgrado protagonista un diciassettenne del capoluogo, nel tardo pomeriggio di martedì: il giovane, dopo essere salito su un autobus per raggiungere la zona nord del capoluogo dove avrebbe dovuto recarsi in palestra, è incappato in una coppia di ragazzi che lo hanno pesantemente preso di mira, fino a ferirlo prima di fuggire. Il pomeriggio di paura del ragazzo è iniziato verso le 18 dell'altro ieri alla fermata di via San Francesco, sul lato delle Canossiane.
È là che è salito sull'autobus, il numero 8, per raggiungere la palestra. I suoi programmi sono stati stravolti in via Romagnosi, all'altezza della fermata davanti al comando provinciale della guardia di finanza. È stato lì che, come ha raccontato poi ai familiari e alle forze dell'ordine, quattro giovani sono saliti sull'autobus.
Due ragazzi e due ragazze, che si sono seduti non lontano dal diciassettenne.
L'autobus era nel frattempo ripartito, dirigendosi verso piazza Centa per poi puntare verso la zona nord della città. Improvvisamente uno dei due ragazzi ha iniziato a fissare il diciassettenne, per poi avvicinarsi a lui intimandogli di dargli una sigaretta.
Il minorenne gli ha risposto che non poteva dargliene una semplicemente perché non fuma. Tutto avrebbe potuto concludersi lì, ma è stato invece a quel punto che la situazione è degenerata: come il giovane ha raccontato ai carabinieri della compagnia di Trento ai quali la famiglia si è rivolta per sporgere denuncia, l'aggressore ha iniziato a inveire contro di lui, per poi togliergli la mascherina che indossava e stringergli la testa tra le mani continuando a offenderlo.
A quel punto il diciassettenne ha tentato di difendersi, ma nulla ha potuto di fronte all'intervento dell'altro giovane che gli ha sferrato un colpo in pieno volto colpendolo con un tirapugni.
«Quello che più ci ha amareggiato - hanno spiegato i familiari del giovane - è l'aver appreso come nessuno abbia soccorso nostro figlio. L'autista dell'autobus ha permesso che i giovani si allontanassero senza fare nulla, gli altri passeggeri non sono minimamente intervenuti. Nostro figlio ha dovuto scendere e prendere un altro autobus per raggiungere l'ospedale. Ora speriamo che i carabinieri riescano a risalire ai responsabili anche grazie alle telecamere».