Vasco, Pd va all’attacco di Fugatti: “Rimozione di Maccani, atto scorretto e punitivo e il presidente non dice nulla”
Il dirigente della polizia amministrativa dal 6 giugno non dirigerà più il servizio: «Ho detto no anche due giorni prima del concerto, sarebbe bastato un temporale a mettere a rischio tutti». Fugatti non commenta
NO COMMENT Sicurezza al concerto di Vasco, Fugatti glissa
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TRENTO. Provincia, rimosso il dirigente della polizia amministrativa (Marzio Maccani) che aveva dubbi sulla sicurezza al concerto di Vasco Rossi: esplodono le polemiche. Nella giornata di oggi, 2 giugno, è arrivata una dura presa di posizione del Partito democratico.
”A fronte dello sconcerto pubblico per la rimozione del dirigente della polizia amministrativa che nei mesi e nei giorni scorsi si era rifiutato di concedere l’approvazione al piano sicurezza per il concerto di Vasco, sorpassato in questo dal suo dirigente generale – si legge in una nota del Pd – il presidente della Provincia Maurizio Fugatti si permette di nascondersi dietro un “no comment”, dopo aver lui stesso deliberato la sostituzione”.
E ancora: “Noi consiglieri del Partito democratico, che abbiamo reso noti già nell’inverno scorso i documenti nei quali risultavano presunte intimidazioni da parte della Giunta e di alti funzionari della Provincia a questo stesso dirigente, troviamo oggi indegno da parte del Presidente della comunità trentina non solo l’aver rimosso questo dirigente dalla sua posizione, ma di averlo fatto senza la dovuta trasparenza, con un atto secretato, anziché pubblico (la delibera di spostamento a oggi non è disponibile tra gli atti pubblici), dando la sensazione di non avere il coraggio di spiegare ai cittadini questa decisione”.
E prosegue così: “L’invasione della ferrovia da parte di numerosi spettatori del concerto è il sintomo che qualcosa riguardo alla sicurezza sia stato effettivamente discutibile e fa pensare che solo la buona fortuna abbia evitato esiti drammatici. Anche l’affermazione corale che un evento con 120.000 persone non sia da ripetersi, non può non risuonare come una dichiarazione di scampato pericolo”.
A fronte di tutto questo i consiglieri del Pd chiederanno un accesso agli atti per poter visionare la delibera di sostituzione, affinché “possano essere rese pubbliche le motivazioni che hanno portato a questa defenestrazione del responsabile della sicurezza, con un atto scorretto e punitivo, di cui il presidente pare non volersi prendere, però, la responsabilità”.