"Per far fronte alle carenze di medici la giunta ha in mente solo il ricorso al privato. Ma senza personale la riorganizzazione sarà una scatola vuota"
Nuovo appello della Fp Cgil Trentino, con il segretario Luigi Diaspro che invita piazza Dante a un cambio di rotta, perché oggi "la sanità è ostaggio di logiche di consenso"
SEGNANA "Lavoriamo su scuola medicina e prestazioni a chiamata"
LA SITUAZIONE Solo sei professionisti per gestire i turni
EMERGENZA I dottori minacciano le dimissioni in blocco
L'ANALISI Stanchi e preoccupati, la fuga dei medici dagli ospoedali trentini
TRENTO. "I dati sulla mancanza di medici (30% in meno nei pronto soccorso trentini) e infermieri confermano l'evidenza di un problema che gli addetti ai lavori, a vario titolo, stanno sollevando oramai da tempo.
Per questo siamo sempre più preoccupati per l'assenza di soluzioni alternative alla privatizzazione ed esternalizzazione di interi pezzi della sanità trentina (pronto soccorso, punti nascita), che la giunta provinciale sembra portare avanti con particolare disinvoltura".
Lo afferma - in una nota - il segretario della Fp Cgil, Luigi Diaspro.
"La sanità sembra ostaggio di logiche di consenso, anziché essere oggetto di rigorosa analisi per quello che sta accadendo e delle possibili soluzioni. La riorganizzazione della sanità, con il decentramento dei servizi e la prevista integrazione socio sanitaria e il rafforzamento della prevenzione rischia di essere una scatola vuota se non si interviene sull'emergenza personale", aggiunge Diaspro.