Carovita / L’intervista

Biasior (Centro tutela consumatori): “Più controlli sugli aumenti dei prezzi, intervenire contro le speculazioni”

L’avvocato interviene sull’incremento shock dell’inflazione: “Ci sono tanti Osservatori, ma nessuno è efficace. Ogni incremento dovrebbe essere giustificato”

I DATI Inflazione alle stelle, il Trentino Alto Adige è al top in Italia, +9% in un anno

di Paolo Micheletto

TRENTO. Carlo Biasior, avvocato, direttore del Centro di ricerca e tutela dei Consumatori, non ha dubbi: l'impennata dei prezzi (in Trentino e in Alto Adige l'inflazione è aumentata del nove per cento in un anno) va «messa in relazione con il rischio di speculazione».

Cosa significa?

Che ci si augura che alla base di questi aumenti dei prezzi, così generalizzati, non ci sia qualcuno che ci vuole guadagnare. Che fa speculazione, appunto.

Come si può verificare?

È difficile. Ho letto l'altro giorno dei controlli della Guardia di Finanza ai distributori della benzina, che hanno portato alla multa di mille esercenti. In Italia ci sono tantissimi Osservatori prezzi, ma nessuno che funzioni. Vi ricordate Mister prezzi, a livello nazionale?

Sì. C'è ancora?

Non si sa che fine abbia fatto. Di sicuro non è efficace, se esiste. L'unica attività concreta di controllo sulle filiere è stata fatta in occasione della vendita delle mascherine, dei gel e dei altri prodotti che - durante il lockdown - erano necessari per tutti.

Ma chi fa questo lavoro di controllo?

Lo può fare l'Antitrust, che ha fatto un importante lavoro di analisi e di controlli sulle farmacie e sui supermercati che vendevano quei prodotti. Si tratta di un lavoro complesso, con tante variabili in campo, e alla fine le situazioni risultate anomale erano state davvero poche. Questo da un lato ci rassicura, ma ci conferma come sia complesso andare a capire le vere ragioni degli andamenti dei prezzi.

Per quanto riguarda il gas, è stato lo stesso ministro Cingolani a parlare di speculazioni.

Non ho elementi per dire che il problema riguarda più un settore di un altro. Ma dico che, purtroppo, l'autodeterminazione all'interno del mercato può portare a certi fenomeni. Per questo dico che servono controlli rigorosi.

E soprattutto efficaci.

Infatti si deve prevedere la possibilità di controlli efficaci all'interno delle filiere, da quella alimentare a quella edile, in modo tale che possa essere giustificata o meno ogni variazione verso l'alto. Poi certo, tante macrovariabili concorrono all'aumento dei prezzi, ma secondo me manca questa componente fondamentale. Tutti stanno aumentando i prezzi, chi mi garantisce che questi sono giustificati in ogni settore?

Lei non ci crede?

Devo avere il dubbio. Non posso supinamente farmi bastare la dichiarazione che i prezzi aumentano perché c'è la guerra, anche perché in molti casi il fenomeno è arrivato prima. Chiedo che una legge obblighi ad una comunicazione precisa di ogni passaggio delle singole filiere. Se andate a leggere i procedimenti dell'Antitrust, vedrete che i processi sono troppo complicati.

E il consumatore cosa può fare?

Una difesa all'aumento dei prezzi potrebbe arrivare dal far funzionare la concorrenza. Il consumatore deve cercare le formule più convenienti, anche se questo comporta un certo dispendio di tempo. Questo vale per il settore alimentare, per le pompe di benzina e anche per gli artigiani: abbiamo fatto un comunicato indicando le clausole da inserire nei contratti in modo da evitare gli aumenti in futuro, anche se dall'altra parte c'è Confindustria che fa il contrario. Bisogna metterci del tempo oppure affidarsi a chi quel lavoro lo fa per te, ad esempio con gli strumenti di comparazione dei prodotti.

Avete avuto tante richieste dei consumatori per cambiare fornitori di luce e gas?

Certo, per forza. Abbiamo avuto un'impennata di casi di gente che viene a chiedere cosa può fare. Dolomiti Energia aveva fatto un'offerta a prezzo fisso ma l'ha tenuta aperta per due settimane: a queste condizioni diventa difficile stare al passo. Ma in tanti si sono informati e, di fronte ad offerte più vantaggiose, ha cambiato. C'è chi si è trovato davanti a modifiche unilaterali di contratti a tariffa fissa e ha chiesto informazioni: è legittimo? Purtroppo sì, la normativa funziona così e si può cambiare a costo zero solo se si trova un'offerta migliore. Le alternative ci sono, ma va investito del tempo.

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