Superato il blocco del Covid, sono in arrivo 250mila cartelle esattoriali
Gli uffici dell’Agenzia delle entrate sempre al lavoro anche per fronteggiare l’evasione e scoprire seimila persone “scomparse”
IL CASO Scovati 140 evasori
TRENTO. È in arrivo anche in Trentino una quantità senza precedenti di cartelle esattoriali. Potrebbero essere circa 250 mila, stando ad una prima stima e sono l'effetto della ripartenza dell'attività dell'Agenzia delle entrate che fino a qualche tempo fa aveva bloccato gli invii a causa della pandemia Covid.
L'allarme per i contribuenti che hanno cercato in qualche modo di aggirare le disposizioni del fisco, ma anche per coloro che hanno commesso errori nelle dichiarazioni, è scattato nei giorni scorsi. Rispondendo ad un question time in commissione finanza del Senato, la sottosegretaria del ministero dell'Economia e Finanze, Maria Cecilia Guerra, ha spiegato che a livello nazionale sono 26 milioni le cartelle accumulate dall'inizio del periodo di sospensione e fino al termine dello scorso anno.
Il blocco negli invii, però, non ha stoppato l'attività degli uffici fiscali e quindi circa la metà, 13 milioni, sono state già prodotte e avviate alla notifica e, di queste, circa 7 milioni sono già state notificate, mentre per altri 6 milioni l'iter di notifica è in corso di perfezionamento. Per gli altri 13 milioni, il piano di graduale smaltimento prevede la produzione e l'invio alla notifica entro l'inizio del 2023, unitamente alle cartelle relative ai carichi che gli enti creditori hanno già affidato o affideranno all'Agenzia delle Entrate-Riscossione nel corso dell'anno 2022.
Considerando che i contribuenti trentini rappresentano circa l'1% del totale, è facile pensare che la massa di notifiche in arrivo possa raggiungere quota 250 mila su scala locale. Questo anche perché la direzione provinciale di Trento dell'Agenzia delle entrate ha continuato a lavorare a pieno ritmo, nonostante qualche problema organizzativo. A breve è atteso un intervento da Roma, ma ormai da 13 anni non dispone di un dirigente effettivo e, a guidare le operazioni, deve provvedere un dirigente condiviso con Bolzano.
Questa nomina è particolarmente attesa anche per organizzare una nuova fase di lotta all'evasione fiscale, il cui sviluppo preoccupa non poco. Durante la primavera, infatti, la Guardia di finanza ha chiarito che è stata registrata la "scomparsa" di circa 6 mila contribuenti. Anche per questo, se nel 2020, sempre secondo la Finanza, erano stati nascosti al fisco 81,5 milioni, lo scorso anno questa cifra è salita a quota 206 milioni. E per il 2022 le cose non sembrano andare molto meglio, considerato che la stima dell'evasione nei primi tre mesi ha già superato i 41 milioni.
Ciò avviene perché l'attività ispettiva è ripresa a pieno ritmo, a cominciare dagli accessi nelle aziende per la verifica dei dati contabili. Il problema della crescita dell'evasione è sicuramente legato agli effetti della pandemia, ma ha pure un aspetto culturale, nel senso che la provincia è sempre stata una realtà in cui il contrasto all'evasione non necessitava di grandi risorse.
In questo modo, negli ultimi anni, c'è stato chi ha spostato la propria sede proprio per mimetizzarsi e non solo per poter contare su incentivi o politiche di attrazione appetibili. La sostanza, però, è che con ogni probabilità dovrebbero essere ripensati gli organici provinciali dell'Agenzia delle entrate.