Continua a crescere in Trentino il numero di operazioni bancarie "sospette"
Segnalazioni in aumento, ma il vicino Alto Adige fa peggio di noi, con quasi il doppio di «allerte»: a raccogliere i dati è l'Uif, l'Unità di informazione finanziaria che opera in maniera indipendente, ma che fa riferimento alla Banca d'Italia
TRENTO. Continuano a crescere in regione le segnalazioni di operazioni bancarie sospette. Una tendenza che ha valori più importanti in Alto Adige rispetto al Trentino, ma che si consolida in quelle che sono le rilevazioni in ascesa dell'ultimo periodo. Ad ogni modo, l'incremento in regione è stato pari al 15,4% nel primo semestre di quest'anno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, contro una media nazionale del 5,9%.
A raccogliere i dati è l'Uif, l'Unità di informazione finanziaria che opera in maniera indipendente, ma che fa riferimento alla Banca d'Italia.
Ogni Stato europeo è dotato di questo tipo di organismo, con lo scopo di intercettare operazioni che possono essere ricondotte al riciclaggio, alla vendita di armi e al finanziamento del terrorismo.
Tutti elementi piuttosto delicati e che lasciano pensare ad infiltrazioni criminali che solo negli ultimi anni hanno cominciato a riguardare in maniera piuttosto massiccia il Trentino Alto Adige, una terra di confine e dove circolano capitali importanti rispetto al numero di abitanti. Per questo diventa importante il ruolo di banche, intermediari finanziari e uffici postali che sono i primi sensori in grado di percepire e segnalare eventuali operazioni sospette.
In questo quadro, nel primo semestre dell'anno sono state segnalare in regione 1.257 operazioni sospette tra gennaio e giugno, contro le 1.089 dei primi sei mesi del 2021, La crescita è del 15,4% che è spinta soprattutto dall'Alto Adige dove si è passati in un anno da 560 a 717 segnalazioni (+28,03%), uno dei massimi incrementi a livello nazionale. Diversa la situazione in Trentino, dove la crescita è stata del 2,07%, essendo passate le operazioni sospette da 529 a 540. Se si vuole trovare un piccolo conforto in questi trend, va segnalato che, rispetto al secondo semestre dello scorso anno, la crescita è risultata frenata.
Ciò non toglie che i numeri proposti rappresentino il picco di quanto storicamente registrato nelle province di Trento e di Bolzano.Come detto sopra , le segnalazioni di operazioni sospette (Sos) sono salite a livello nazionale del 5,9%, con una crescita dalle 70.123 del primo semestre 2021 alle 74.233 registrate a giugno 2022.
L'andamento delle segnalazioni nel primo semestre del 2022 indica un ritorno a incrementi in linea con quelli rilevati nel triennio 2018-20, dopo l'eccezionale andamento registrato nel 2021 (+32,4% nel primo semestre e +23,3% nell'intero anno).La componente relativa al finanziamento del terrorismo ha registrato una riduzione (da 337 a 175 Sos). Ciononostante gli importi delle operazioni segnalate hanno superato i 48 miliardi di euro (circa 46 miliardi quelli relativi alle operazioni effettivamente eseguite), contro gli oltre 43 miliardi nel primo semestre del 2021.
Analizzando i dati a livello provinciale, Milano, Roma, Prato, Napoli e Imperia si collocano ai primi cinque posti per numero di segnalazioni di operazioni sospette in rapporto alla popolazione. Sono inoltre più che raddoppiate le segnalazioni la cui operatività è stata eseguita tramite l'utilizzo della rete internet.
Il contributo alla crescita delle Sos del semestre è principalmente imputabile agli operatori della categoria banche e Poste (43.145 segnalazioni da 39.271 del primo semestre 2021) e ai prestatori di servizi di gioco (4.884 Sos da 3.302). L'incidenza del comparto bancario è aumentata dopo due anni di continua riduzione, portandosi al 58,1% (56,0% a giugno 2021) e quella degli operatori non finanziari è cresciuta al 12,6% (10,5% nel semestre corrispondente del 2021).