Paccher in Florida per Chico Forti, ma chi paga? Manica del PD interroga, il vicepresidente replica: «Tutto di tasca mia»
Il consigliere provinciale ha chiesto anche se era opportuno, in un periodo elettorale. Paccher: «Se desidera, può prendere un aereo anche lui per portare la solidarietà ad un trentino in cella da 22 anni»
TRENTO. Torna alla ribalta il viaggio del vicepresidente del Consiglio Regionale, Roberto Paccher, negli Stati Uniti. Pacchjer si è recato al penitenziario della Florida a vedere Chico Forti, con il quale ha avuto un colloquio di tre ore nel quale il prigioniero trentino gli ha confidato di avere nostalgia di casa.
E’ stato il consigliere provinciale del PD Alessandro Manica a sollevare i dubbi: quanto è costato il viaggio? Chi lo ha pagato? Era necessario, in un periodo elettorale?
Paccher: “Viaggio a Miami pagato di tasca mia. Impegno per Forti dura da anni”. Il vicepresidente replica ad un’interrogazione del consigliere Manica, Pd.
“Il viaggio a Miami per incontrare Chico Forti? Me lo sono pagato interamente di tasca mia, con qualche migliaio di euro. E per andare negli Stati Uniti ho affrontato un viaggio di 18 ore. Se lo desidera anche il consigliere del Pd può prendere un aereo per gli Usa e portare la propria solidarietà ad un trentino in cella da 22 anni. Senza chiedere autorizzazioni ad alcuna giunta”. Usa toni netti il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Paccher nel rispondere ad un’interrogazione presentata dal rappresentante del Pd Alessio Manica sulla missione del politico a Miami che, venerdì scorso, lo ha portato ad incontrare in Florida per tre ore Forti nel carcere :
“Mi sarei atteso un documento ufficiale, un’interrogazione, su altri temi. E magari più documentato da parte del consigliere. Spiace che a Manica sia sfuggito come il sottoscritto segua da anni il tema della controversa vicenda giudiziaria che vede coinvolto Forti. Ho già partecipato personalmente a decine di incontri per tenere desta l’attenzione su Chico e nel settembre del 2019 ho voluto organizzare una serata in Regione cui erano stati invitati tutti i consiglieri. Sempre nell’autunno dello stesso anno era stata mia cura inviare al Capo dello Stato Sergio Mattarella una lettera per tenere i riflettori puntati sullo sfortunato corregionale. Lo stesso Forti mi aveva voluto ringraziare tramite un commovente messaggio audio che mi aveva voluto inviare” osserva Paccher.
La data del viaggio avrebbe fini elettorali, come paventa Manica? “Voglio tranquillizzare il consigliere che, militando in una forza avversa alla mia e avendo, mi pare, in testa la campagna elettorale, pensa al voto nazionale del 25 settembre. Il sottoscritto non si candiderà, nessun fine elettorale, ed il viaggio a Miami era stato programmato già due anni fa e a lungo rinviato causa pandemia. Ora, senza alcun esborso di denaro pubblico, ho potuto vedere Forti e l’ho fatto per tre ore. Lui è stato felice, ho incontrato il console a Miami, che ha ribadito come la diplomazia non si sia fermata, continui a lavorare per riportarlo in Italia. A Miami ho portato anche una lettera del presidente della giunta provinciale per fargli sentire la vicinanza del Trentino. Questo è un caso su cui mi sono impegnato. Analoghi impegni del consigliere interrogante non mi sovvengono” chiude Paccher.