Sgarbi a Bologna battuto da Casini, dopo una campagna «social», deve ammettere: «Evidentemente è meglio di me»
Il presidente del Mart, deputato uscente, si presentava per «Noi Moderati», ma prende il 32,3 contro il 40% del suo avversario. E pensare che aveva promesso di spostare le lezioni di scuola dalle 10 in poi. Inutile l'appello dei vip dello spettacolo, da Morgan a Max Cipollino Boldi
BOLOGNA. Deputato uscente (per Forza Italia), sindaco di Sutri, presidente del Mart (e di molti altri enti museali), critico d’arte, influencer virale. Non è bastato a Vittorio Sgarbi per battere a Bologna Pierferdinando Casini.
Nelle elezioni per il Senato il collegio uninominale di Bologna Casini, candidato del Pd, ha conquistato il 40 per cento dei voti.
Per Sgarbi (candidato di Noi Moderati) è la seconda bocciatura nella sua terra di origine, dopo che si era presentato come «ministro della cultura del centrodestra», e prima ancora come candidato assessore alla cultura alle elezioni regionali nello schieramento di Bergonzoni (sconfitta dal centrosinistra).
Dopo una campagna elettorale condotta a suon di reel su Instagram, tutti tesi a screditare personalmente il suo avversario, Sgarbi deve fare ammenda: «Casini? Il mio avversario in realtà è come una statua, un orologio: non c’è mai». Il critico d’arte si era più volte detto convinto di una vittoria assoluta del centrodestra, in una città che storicamente è considerata blindata dal centrosinistra. Memorabile il suo video nel quale dichiarava «Sono andato a vedere un comizio di Casini: eravamo io e il suo autista». Ma non gli ha portato bene.
Come non gli hanno portato bene le sue proposte elettorali, a cominciare da «Iniziare le lezioni in classe alle 10. Alle 8 hanno tutti sonno». Ma per i genitori, evidentemente, una fonte di allarme.
Impressionante la sua campagna elettorale Instagram che ha coinvolto decine e decine di pensatori a suo sostegno: da Massino “Cipollino” Boldi a Vittorio Feltri, fino al popolarissimo Al Bano.
A spoglio concluso Sgarbi si è fermato al 32,3 percento e ha dovuto riconoscere la vittoria del suo ex alleato di area democristiana. «Evidentemente Casini è meglio di me. Potrà fare molto, come sempre ha fatto. Per Bologna e per l’Italia».