Maternità, sindacati all'attacco dopo il no all'equiparazione delle lavoratrici di pubblico e privato: "Dalla giunta Fugatti nessuna misura strutturale per le famiglie"
I segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, criticano la maggioranza di centrodestra che ha bocciato il ddl proposto da Ugo Rossi
IL CASO Lega e FdI non vogliono gli aiuti alle mamme che lavorano in ditte private
TRENTO. "La bocciatura del disegno di legge per equiparare il trattamento di maternità per le lavoratrici del pubblico e del privato, estendendo a tutte la misura più vantaggiosa è l'ennesima occasione sprecata di questa Giunta provinciale e di questa maggioranza. Fino ad oggi le misure per la famiglia messe in campo dall'esecutivo di Maurizio Fugatti sono stati solo bonus, nessuna misura strutturale che sostenga nel tempo natalità e famiglia".
Lo affermano - in una nota congiunta - i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.
"Purtroppo è una nuova dimostrazione del fatto che sulla famiglia questa Giunta vuole fare tutto da sola, nessun confronto né con le parti sociali né con le minoranze. Le conseguenze di queste scelte però sono alquanto deludenti nel loro complesso: provvedimenti spot di cui beneficiano solo alcuni, nessuna misura che incide concretamente sulla propensione a fare figli come l'ultimo prestito per le giovani coppie, poco diverso da una lotteria", hanno concluso i segretari, chiedendo investimenti sui servizi di conciliazione, più asili nido e un incentivo all'occupazione femminile.