Economia / Focus

Industriali in assemblea, cercando la "sostenibilità" si scoprono le criticità del Trentino

L’assemblea di categoria e l’analisi: in provincia diseguaglianze economiche, difficoltà di reperimento del personale, mancanza di laureati in materie tecniche e scientifiche, emergenza idrica da affrontare

di Daniele Battistel

RIVA DEL GARDA . "Sostenibilità". Questo il tema centrale dell'assemblea di Confindustria di ieri pomeriggio in cui è stato presentato il secondo dei tre documenti su "Duemilatrentino - Futuro Presente" condotto con il supporto tecnico di The European House Ambrosetti e la partnership di Sparkasse, per tracciare una strada di sviluppo sostenibile e inclusivo in Trentino.Il Trentino oggi.

Grazie al monitoraggio di 75 indicatori che definiscono la posizione della nostra provincia dentro il contesto nazionale sul tema della sostenibilità Esg emerge che il Trentino è ai primi posti tanto per la dimensione economica (intesa come capacità di generare reddito in modo continuo e duraturo), quanto ambientale (tutela dell'ecosistema e rinnovamento delle risorse naturali) e sociale (capacità di garantire condizioni di benessere a tutti).

«Questo - viene specificato nel documento - non vuole essere una celebrazione del primato trentino, ma deve servire da stimolo sui fattori di criticità». Che sono stati individuati nei seguenti aspetti: disuguaglianze economiche, difficoltà di reperimento dei lavoratori, necessità di laureati in discipline scientifico/tecnologiche, estensione dellla connettività, ma anche utilizzo dell'acqua e presenza di colonnine di ricarica per le auto elettriche.

Il domani. Per capire le prospettive di sviluppo futuro è stata realizzata un'indagine tra gli stakeholder del territorio. Ne emerge una crescita (dall'83% all'87%) degli imprenditori che hanno una percezione buona sull'andamento attuale del proprio business, ma allo stesso tempo calano (dal 91% al 75%) quelli che hanno un "sentiment" positivo per i loro affari nel prossimo futuro.

Percorrendo le principali strategie adottate dalle imprese su ognuna delle tre dimensioni della sostenibilità, risulta che la maggioranza (28,1%) degli imprenditori ha implementato strategie per irrobustire la solidità finanziaria nel medio-lungo periodo e ha studiato azioni per il coinvolgimento del personale negli obiettivi aziendali. Il 29,6 per cento dichiara di aver adottato strategie per migliorare l'efficienza energetica, con l'obiettivo di ridurre i consumi e l'impatto ambientale.

Inoltre, il miglioramento della reputazione del proprio brand spinge progetti sostenibili.

Le proposte.I risultati del lavoro hanno portato Confindustria a proporre un piano d'azione in dieci punti che naturalmente abbraccia le tre dimensioni della sostenibilità.Industria.Per quanto riguarda le imprese le indicazioni sono per l'aumento dell'energia prodotta da fonti rinnovabili e diffusione delle comunità energetiche, con misurazione dei risultati per avere un punto di riferimento sulla condizione attuale e consentire l'elaborazione di strategie virtuose.

Si punta poi al rafforzamento della responsabilità sociale, alla spinta verso nuovi modelli produttivi e allo sviluppo delle competenze necessarie a gestire la transizione digitale e sostenibile.

Mobilità. L'idea di Confindustria è di un sistema di mobilità integrata nell'area dolomitica e all'adozione di pratiche avanzate di gestione dei flussi nelle grandi imprese e nelle aree produttive, cui segue la creazione di un incubatore di startup per la "Logistica Smart".

Territorio. Da Riva viene rilanciata la proposta di una strategia provinciale per la riduzione dei consumi idrici, migliorando la gestione delle acque reflue e l'efficienza dei sistemi di irrigazione. Per quanto riguarda la socialità e il presidio si ritiene fondamentale il contrasto al fenomeno di progressivo spopolamento delle valli anche adottando un piano di adeguamento delle strutture scolastiche.

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