Bonus bollette, continuano le polemiche: “Bastava copiare Bolzano per dare fino a 500 euro a famiglia”
Il giorno dopo l’approvazione in Consiglio provinciale della variazione di bilancio, che contiene anche le misure per sostenere famiglie e imprese contro il caro bollette, Cgil Cisl Uil non nascondono amarezza e delusione per un pacchetto di interventi che alla fine cambierà poco per le tasche dei cittadini
TRENTO. “Sul bonus bollette sarebbe bastato un briciolo di umiltà e copiare chi sta facendo meglio di noi, cioè la giunta provinciale di Bolzano. Il presidente Fugatti e l’assessore Spinelli, invece, hanno deciso di tirare dritto giustificandosi con l’assurda ipocrisia delle lungaggini burocratiche legate all’Isee. Le loro parole vengono, però, smentite dalle decisioni assunte dall’Esecutivo Kompatscher che stabilendo una soglia Isee fino a 40mila euro per nucleo erogherà aiuti alle famiglie tra i 500 e i 600 euro".
”E siamo certi che per somme di questo tipo saranno molto poche le famiglie che non si faranno calcolare l’indicatore della condizione economica. Senza dimenticare che in Alto Adige come in Trentino sono già numerosi i nuclei con figli minorenni che hanno l’Isee dal momento che questo strumento è usato per accedere all’assegno universale. Se non è ipocrisia, sono bugie”.
Il giorno dopo l’approvazione in Consiglio provinciale della variazione di bilancio, che contiene anche le misure per sostenere famiglie e imprese contro il caro bollette, Cgil Cisl Uil non nascondono amarezza e delusione per un pacchetto di interventi che alla fine cambierà poco per le tasche dei cittadini. “La giunta stanziando un po’ di risorse in più, visto l’extra-gettito di 80 milioni di euro, avrebbe potuto fare una vera manovra anticongiunturale.
Si è limitata, invece, a prevedere un bonus di 180 euro che non è ancora chiaro a chi andrà. Quel che è certo che queste risorse saranno distribuite in modo inefficace e iniquo, visto che sarà una tantum uguale per tutti, e soprattutto saranno del tutto insufficienti.
Il bonus servirà a mala pena a coprire i rincari dei servizi pubblici che si abbatteranno sui cittadini, dal momento che la Provincia non ha troppo poco per gli enti locali e questi per chiudere i bilanci ricorreranno all’aumento delle tariffe”, incalzano i tre segretari provinciali, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti che restano fermi nella convinzione che si poteva e si doveva fare di più per aiutare le famiglie, soprattutto quelle in situazione di maggiore difficoltà.
“Per l’ennesima volta, invece, la Giunta si è voltata dall’altra parte ignorando i bisogni reali delle cittadine e dei cittadini”, concludono.