Riscaldamento / Il caso

Il prezzo del pellet continua ad aumentare, la legna resta più conveniente malgrado i rincari

Secondo l'analisi dell'Associazione italiana energie agroforestali, il pellet conviene ancora rispetto a metano e gasolio, ma viene superato in termini di convenienza da legna da ardere e cippato

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TRENTO. Negli ultimi mesi il prezzo del pellet aumenta più di quello degli altri combustibili legnosi.

In Italia il prezzo medio è di 10,53 euro (15kg), 6 euro in più rispetto a settembre 2021. Ciononostante, sottolinea l'analisi di settembre di Aiel - Associazione italiana energie agroforestali, il pellet conviene ancora rispetto a metano e gasolio: per riscaldare un appartamento di medie dimensioni, riesce a garantire un risparmio del 36% rispetto al gas naturale e del 19% rispetto al gasolio da riscaldamento.

La cifra che si va a spendere per produrre 10 MWh è, infatti, di 1460 euro.

Ad essere ancora più convenienti sono la legna da ardere e il cippato, con incrementi di prezzo più contenuti. Per produrre 10 MWh di calore, la spesa con la legna da ardere si aggira sui 720 euro all'anno (risparmio del 69% rispetto al gas naturale e del 60% rispetto al gasolio da riscaldamento).

Riscaldate a pellet? Salasso in arrivo per colpa della guerra: un sacco da 15 kg è passato da 4 a 10 euro

Un salasso. La guerra in Ucraina porta con sé, tra le altre cose, rincari record per i pellet. Per un sacco da 15 kg ci vogliono 10 euro. Prima dell’inizio del conflitto – di fatto gennaio e febbraio – ne bastavano 4.

Con il cippato della classe di qualità A1 si spende ancora meno, 390 euro (risparmio dell'83% rispetto al gas naturale e del 79% rispetto al gasolio da riscaldamento). Nel primo rapporto di quest'anno Aiel sottolineava la necessità di "un maggior utilizzo della risorsa boschiva".

L'Italia è infatti il secondo Paese in Europa per copertura forestale, ma l'80% del fabbisogno di legno è basato sull'import. I prelievi forestali variano dal 18 al 34% della crescita boschiva annua. Una quota che rimane ancora lontana dalla media europea (62%).

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