Sì alla risoluzione di Rossato per chiedere al governo quale linea intende adottare in merito all’obbligo vaccinale del personale sanitario
In aula volano parole forti, seduta interrotta due volte dal presidente Kaswalder: una dopo che Savoi si è lasciato andare ad espressioni irrispettose nei confronti di Rossi, l’altra per il rumore che impediva a Pacher di proseguire il discorso
TRENTO. Il Consiglio provinciale ha approvato la risoluzione proposta da Katia Rossato sull'obbligo vaccinale per il personale sanitario.
Il presidente Walter Kaswalder - informa una nota - è intervenuto due volte per convocare i capigruppo a fronte di un'espressione irrispettosa rivolta dal consigliere Alessandro Savoi (Lega) a Ugo Rossi (Gruppo misto) e per sospendere i lavori a causa del rumore che impediva a Roberto Paccher (Lega) di proseguire il discorso.
Luca Zeni (Pd) ha giudicato contraddittoria la risoluzione che nella premessa ricorda che la ricerca ha prodotto dei vaccini contro la pandemia, mentre nel dispositivo si limita a chiedere quale linea il nuovo governo intende adottare. Schierarsi a prescindere contro l’obbligo vaccinale, quindi, per il Pd è sbagliato. Di qui il voto contrario preannunciato da Zeni.
Lucia Coppola (Misto-Europa Verde) si è dichiarata in disaccordo con la risoluzione perché è molto lontana dalla realtà che con 60 morti per Covid al giorno dimostra che le vaccinazioni sono ancora necessarie per difendersi non dalla possibilità di contrarre la malattia ma di subirne gli effetti più gravi. “Specie nelle situazioni – ha detto – in cui sono presenti soggetti fragili già affetti da malattie per i quali i Covid diventa una concausa di morte o di long-Covid. La speranza è che il ministro della Salute prosegua responsabilmente lungo la strada dell’obbligo vaccinale tracciata dal suo predecessore”.