Le analisi del Ris: c'è il dna anche di Iob nell'auto di Dallago. Ma per la difesa non sono riscontri risolutivi
Per la morte del custode forestale, avvenuta all'inizio di giugno al lago di Santa Giustina, è sotto accusa il boscaiolo 37enne David Dallago di Mollaro, che si trova ancora in carcere
L'ESAME Annegato dopo l'aggressione e i colpi alla testa
LE INDAGINI Diciotto colpi sulla nuca: così è stato ucciso Fausto Iob
LE ANALISI Individuate tracce biologiche nel bosco di Banco
L'ARRESTATO Dallago interrogato in carcere: «Non ho ucciso io Fausto Iob»
LA TRAGEDIA Trovato morto nel lago il custode dell'orso di San Romedio
TRENTO. A lungo attese, sono arrivate le analisi dei carabinieri del Ris sui reperti acquisiti dai carabinieri in val di Non nell'ambito delle indagini sull'omicidio di Fausto Iob. Omicidio per il quale è in cella da giugno il boscaiolo 37enne David Dallago di Mollaro. Analisi che secondo la difesa - l'avvocato Angelica Domenichelli - non sarebbero però risolutive.
Si parla di una traccia mista complessa e attribuibile ad almeno tre soggetti e con il profilo parziale di Iob. Segno, insomma, che in quel mezzo il custode forestale trovato morto il 5 giugno scorso nel lago di Santa Giustina c'è stato. Elemento che viene evidenziato dalla parte civile (avvocati Paolo Mazzoni e Danilo Pezzi) che ha presentato a sua volta una relazione del consulente su quanto è stato accertato dalle analisi del nucleo specializzato dei carabinieri.
Ma quelle tracce - non si parlerebbe di sangue - potrebbero essere arrivate sul mezzo del boscaiolo in altro modo visto che fra i due ci sarebbero stati momenti di incontro precedenti (e non negati) dovuti ai rispettivi lavori. Tracce di materiale genetico che non sarebbero state trovate sugli attrezzi e neppure sui vestiti di Dallago.
Intanto Dallago resta in carcere visto che è stata respinta la richiesta di trasferimento ai domiciliari, ma sarebbero in corso, al tempo stesso, dei nuovi accertamenti che avrebbero avuto origine in dichiarazioni rese dallo stesso boscaiolo che, lo ricordiamo, è in carcere dallo scorso 20 giugno con l'accusa di omicidio. E che si è sempre dichiarato innocente. Ben 17 colpi alla testa, uno talmente forte che ha spaccato la scatola cranica. Ma non sono stati questi ad uccidere il custode forestale, l'amico dell'orso Baloo al Santuario di San Romedio, Fausto Iob.
È morto per annegamento perché quando è stato buttato in acqua, nel lago di Santa Giustina, avrebbe respirato autonomamente. Questo quanto emerge dalla relazione sull'autopsia eseguita sul corpo del 59enne. Relazione dalle quali sono emersi dei particolari ma che non riesce a determinare con precisione l'ora della morte dell'uomo. Che, secondo il perito, è avvenuta fra la mattinata del 3 giugno e le prime ore del 5 giugno.
Sul corpo di Iob non sarebbero stati trovati dei segni di trascinamento o rotolamento e questo non chiarisce come sia stato buttato - incosciente ma vivo - nel lago di Santa Giustina. Potrebbe esser stato trascinato con gran parte del corpo sollevato, che non toccava terra, e quindi i segni del trascinamento potrebbero esser stati "assorbiti" dalle calzature. O ci potrebbero essere altre persone coinvolte vista la corporatura della vittima. Ma sono solo delle ipotesi. Ora la parola passa alla procura.