Venti minori “messi alla prova” in Trentino. Circa 150 i procedimenti penali ogni anni
Il progetto "Cose da ragazzi" è stato promosso dall'associazione trentina "Dalla viva voce" per conto dell'Ufficio di servizio sociale del Tribunale dei minori di Trento. Il periodo di prova dura sei mesi, ai ragazzi viene chiesto di fare alcune ore di volontariato", spiega il coordinatore Matteo Cisternino
TRENTO. Sono una ventina i ragazzi in "messa alla prova" che nell'ultimo anno e mezzo hanno preso parte al progetto "Cose da ragazzi", promosso dall'associazione trentina "Dalla viva voce" per conto dell'Ufficio di servizio sociale del Tribunale dei minori di Trento. "Quando inizia la “messa alla prova”, che di solito dura sei mesi, ai ragazzi viene chiesto di fare alcune ore di volontariato", spiega Matteo Cisternino, coordinatore del progetto.
"Il progetto - prosegue - prevede che svolgano alcune ore di servizio nel negozio di mobili usati dell'associazione, seguiti da un coordinatore, assieme ai volontari dell'associazione. Li affiancano anche degli ex detenuti, uno strumento di peer support".
Oltre al lavoro in negozio ci sono i "Gruppi di parola", organizzati sulla falsariga dei gruppi Ama, in cui i ragazzi si confrontano su temi che vanno dalla paura alla fiducia.
"Il contesto in cui si vuole sviluppare il progetto è quello della giustizia penale minorile che nella nostra provincia ha assunto dimensioni importanti con i circa 150 procedimenti penali all'anno", riporta Cisternino, secondo il quale la giustizia penale minorile "patisce un vuoto di offerta di interventi tesi alla crescita del giovane e delle sue capacità di percepirsi inserito in una collettività".