Pistola e munizioni trovate da un tecnico in un locale caldaia
Il manutentore l’ha rinvenuta in un condominio nella zona nord della città: si tratta di un revolver calibro 22
TRENTO. La pistola, completa di munizioni, era stata nascosta molto bene nel locale caldaia di un condominio nella zona nord.
A scoprirla, dando l'allarme alle forze dell'ordine, è stato il tecnico di una ditta intervenuto per la manutenzione e che, per professione, opera in spazi in cui poche persone accedono. È successo un paio di giorni fa e gli accertamenti sono partiti subito, andando indietro nel tempo: quella pistola, modello revolver, risulta essere stata rubata a Milano nel 2014. Ma ora saranno gli specialisti del Ris di Parma, a cui è stata inviata l'arma per accertamenti tecnici, a cercare di fornire maggiori dettagli ai carabinieri della compagnia di Trento, che si stanno occupando dell'indagine.
Chi ha messo la pistola in quel punto, assai poco visibile, non ha calcolato che nel locale caldaia gli accessi avvengono soprattutto con l'arrivo del freddo, sia per l'ordinaria manutenzione, sia per gli interventi in caso di malfunzionamento. Il tecnico, chiamato dai condòmini per un controllo, ha trovato la pistola infilata in una presa dell'aria. I carabinieri, che pochi minuto dopo l'allarme erano sul posto, hanno rinvenuto accanto all'arma decine di cartucce. Sia il revolver che i proiettili sono stati sequestrati.
Attraverso la matricola dell'arma è stato possibile verificare proprietà e provenienza: la pistola arriva da Milano, chissà per quale via, e il proprietario ne aveva denunciato il furto 8 anni fa. La prima domanda a cui dovranno rispondere gli investigatori riguarda il possesso attuale dell'arma: chi ne ha la disponibilità e l'ha nascosta nel locale caldaia? Evidentemente una persona che ha accesso a qualsiasi titolo al condominio, ma che potrebbe non abitare in quell'edificio. Da accertare se l'arma, dopo il furto, sia stata utilizzata per compiere qualche reato, in modo da capire quale sia il contesto su cui concentrare le indagini. Il "mercato nero" delle armi, come emerge dalle indagini a livello nazionale e internazionale, è fiorente, tenendo conto del numero di pistole e fucili detenuti nelle abitazioni e portati via dai ladri.
Nelle grandi città basta il passaparola nel giro giusto per ottenere un'arma rubata al prezzo di qualche centinaia di euro; c'è poi il "deep web", il web sommerso, che offre diversi canali illegali per la compravendita di pistole e fucili.La scoperta fatta nel condominio di Trento nord è inquietante soprattutto perché il revolver era pronto per l'utilizzo, con una riserva di cartucce. Il calibro è il 22, uno dei più utilizzati al mondo. Difficile che un'arma venga tenuta per molto tempo nello stesso posto: forse qualcuno l'ha lasciata lì in attesa di un "colpo", in Trentino o fuori provincia. Dalle analisi delle impronte digitali si cerca di dare un nome al malvivente che l'ha maneggiata. Le risposte del Ris sono attese a breve.