La frattura nel Pd trentino: si dimette la segretaria Lucia Maestri, verso le primarie il 19 febbraio
Fallito il tentativo di mediazione operato dalla dirigenza nazionale, chiamata in causa dopo la spaccatura fra chi voleva continuare fino alle provinciali 2023 e chi chiedeva un ricambio anticipato
TRENTO. Altro terremoto nel Pd trentino, che non ha trovato un accordo sulla fase precongressuale e sull'atteso congresso.
La segretaria del partito, Lucia Maestri, si è dimessa, dopo una riunione svoltasi ieri notte (nella foto di Alessio Coser).
Il confronto con il dirigente nazionale del partito Marco Meloni doveva servire a ricucire la frattura fra le anime dei democratici in Trentino: da una parte la proposta chiudere la stagione dell'attuale segreteria in concomitanza con il congresso nazionale di febbraio, dall'altra quella di proseguire così fino alle provinciali del'lanno prossimo.
Il tentativo di mediazione operato dalla segreteria nazionale non è andato a buon fine e nel partito trentino permane la spaccatura, seguita al voto del 24 novembre, quando l'assemblea provinciale si era espressa per la permanenza della segretaria attuale.
Il ricorso a Roma di chi chiede un cambiamento fin da ora, in vista dell'importante passaggioo elettorale del'lautunno 2023, non è sfociato in un accordo. Ciò nonostante, Lucia Maestri ha preso atto dello stallo e si è dimessa come "gesto di responsabilità".
Nei prossimi giorni sarà convocata una nuova assemblea provinciale, chiamata a definire formalmente il nuovo scenario.
Uno scenario che prevede, dunque, l'allineamento del Trentino alla scadenza nazionale del 198 febbraio delel primarie, con termine a fine gennaio per la presentazione delle candidature. Solo poi si entrerà nel vivo del confronto sulla definizione dei nomi in vista delle provinciali, a cominciare dal candidato presidente.