Sanità / Il caso

Payback, Fugatti alle imprese di Confcommercio: “Contatti quotidiani con Roma”

Per il Trentino la cifra da restituire è di 46 milioni di euro a fronte di un computo nazionale di 2,2 miliardi di euro

TRENTO. Il presidente della Giunta provinciale Maurizio Fugatti con l’Assessore Stefania Segnana e i dirigenti Nicoletti e Ruscitti hanno incontrato oggi pomeriggio le imprese fornitrici di materiale tecnico-sanitario aderenti a Confcommercio Trentino per affrontare il tema del cosiddetto “payback sanitario”, ovvero un meccanismo per fronteggiare l’aumento di spesa pubblica sanitaria che rischia di mettere in crisi l’intero sistema sanitario.

L’appuntamento era già in calendario prima della proroga dei pagamenti stabilita dal governo al 30 aprile, ma nonostante il differimento della scadenza, le preoccupazioni degli imprenditori sono notevoli, così come gli aspetti ancora poco chiari nella strategia di superamento di un provvedimento che rischia di mettere in ginocchio le imprese del settore con conseguenze disastrose sia sul piano economico e sociale che, non da meno, in relazione alla continuità delle prestazioni sanitarie: la stima di FIFO-Confcommercio è che fino all’80% delle imprese del settore sarebbero costrette a dichiarare fallimento. Per il Trentino la cifra da restituire è di 46 milioni di euro a fronte di un computo nazionale di 2,2 miliardi di euro.

Il presidente Fugatti ha rassicurato gli imprenditori, guidati dal presidente Giovanni Bort e dal direttore generale di Confcommercio Trentino Massimo Travaglia, sulla conoscenza e l’attenzione dell’ente pubblico alla vicenda. «Siamo consapevoli dell’impatto di questa norma sul sistema sanitario: abbiamo contatti quotidiani con Roma perché si tratta di un tema che riguarda direttamente il Ministero delle Finanze ed il Governo. Attraverso l’Azienda sanitaria siamo in collegamento anche con le altre Aziende del Paese per capire come affrontare questo problema».

L'assessore Segnana ha confermato che le strutture dell'Amministrazione provinciale hanno fin da subito approfondito la questione esplorando varie ipotesi per contribuire a salvaguardare le aziende trentine.
 

Gli imprenditori del settore hanno portato all’evidenza del Presidente e dell’Assessore le palesi incongruità e ingiustizie contenute nel meccanismo del payback e le conseguenze che questo arreca su più piani: il fallimento delle imprese, in primis, con i costi economici e sociali che ciò comporta, la perdita di credibilità con le aziende produttrici di dispositivi medico-sanitari, per lo più multinazionali straniere, e, non da ultimo, il rischio concreto di un collasso dell’assistenza sanitaria d’urgenza.

«Ringraziamo il presidente Fugatti per l’attenzione che ci concede - ha commentato il presidente Bort - su questo tema delicatissimo che coinvolge un settore vitale per il nostro sistema sanitario. Apprendiamo con soddisfazione che la Provincia si è mossa repentinamente nel modo e nei limiti che l’intricata questione amministrativa concede alla nostra autonomia. Condividiamo la preoccupazione delle imprese che questo differimento è sì una piccola boccata di ossigeno ma ciò che è indispensabile è procedere ad una soluzione strutturale di questo meccanismo iniquo».

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