Milano-Cortina, le opposizioni provinciali all’attacco: «La vicenda di Piné gestita con cialtroneria»
Il commento di Alessio Manica (Pd) «Ci sono ancora l’ospedale di Cavalese e la Valdastico, vedremo come andranno a finire questi altri due “cavalli di battaglia” della giunta Fugatti»
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TRENTO. Dal 28 febbraio sera al 4 marzo si terrà a Milano il World Broadcasting Briefing, il primo incontro ufficiale che porterà le emittenti che hanno i diritti tv per le Olimpiadi invernali del 2026 in contatto con i territori che ospiteranno i Giochi.
Un momento importantissimo, come spiegato da Andrea Monti, direttore della comunicazione di Milano-Cortina 2026, per capire l’organizzazione dei Giochi alla presenza di 70-80 broadcaster. L’eventuale apertura della cerimonia a San Siro potrebbe raggiungere mediante televisione 2 o 3 miliardi di persone. In attesa del 6 febbraio, data in cui si terrà un secondo appuntamento dedicato alla programmazione comunicativa, continuano le polemiche politiche riguardanti la situazione di Piné e lo “scippo” delle gare di pattinaggio di velocità.
«La Giunta provinciale di Trento è responsabile di una colpevole illusione nei confronti della comunità di Balselga di Piné, che adesso deve riparare - ha fatto sapere il consigliere provinciale Alessio Manica (Pd) nella conferenza stampa promossa dalle minoranze sull'Ice Rink di Piné - una situazione gestita con cialtroneria e ci sono ancora l'ospedale di Cavalese e la Valdastico. Vedremo come andranno a finire questi due 'cavalli di battaglia' della Giunta».
All'incontro, oltre a Manica, sono intervenuti Paolo Zanella (Futura), Lucia Coppola (Gruppo misto), Filippo Degasperi (Onda), Ugo Rossi (Gruppo misto), Michele Dallapiccola (Gruppo misto), Paola Demagri (Gruppo misto) e Alessandro Olivi (Pd).
A quanto riferito dai consiglieri, la seduta informativa del 7 febbraio verrà comunque mantenuta. «Era impossibile realizzare un'opera di questo tipo in tempi brevi, considerando anche le necessità dell'Altopiano», ha aggiunto Dallapiccola.
Un impianto «insostenibile dal punto di vista ambientale già due anni fa - ha sottolineato Zanella, di Futura - sarebbe bastato constatare i costi della struttura di Torino e di quella in Cina. Non si può capire solo oggi che è insostenibile solo perché ti stanno “scippando” le Olimpiadi».