Fenalt: “Sì alle gabbie salariali, in Trentino rincari più alti rispetto alle altre province italiane”
Valentinotti: “La soap opera sembra non finire mai: si arriva a delle preintese, ipotesi di accordo e poi non si arriva mai all'accordo definitivo. Difatti non siamo ancora stati convocati per la firma necessaria per dare il via alla liquidazione degli arretrati”
REPORT Sempre più poveri in Trentino: raddoppiati in cinque anni
TRENTO Gli invisibili in città dormono anche sotto i ponti
CARITAS Trentino tra le aree con più alta incidenza di nuovi poveri
DATI In 15 anni triplicate le persone in povertà assoluta
TRENTO. "Il ritardo nell'erogazione degli arretrati contrattuali del 2020 e 2021 per i dipendenti della Provincia, di Comuni e delle Case di riposo sta esasperando i lavoratori sia per il fatto che i maggiori costi dovuti all'inflazione e al rincaro dell'energia si pagano molto di più in Trentino rispetto ad altre province d'Italia sia perché la soap opera sembra non finire mai: si firmano preintese, ipotesi di accordo e poi non si arriva mai all'accordo definitivo. Difatti non siamo ancora stati convocati per la firma necessaria per dare il via alla liquidazione degli arretrati!".
Così, in una nota, il segretario generale della Fenalt, Maurizio Valentinotti, per i tempi amministrativi che potrebbero far slittare ancora di un mese l'erogazione degli arretrati. Il suo cellulare - sottolinea la nota - è rovente: le chiamate degli iscritti per avere informazioni si susseguono senza posa.
Ma quali sono le cause? "Crediamo - dice Valentinotti - che questo sia dovuto ad un eccesso di prudenza da parte dei vertici provinciali che temono di avere rilievi da parte dello Stato. Peccato che i vicini altoatesini hanno già liquidato il triplo delle nostre cifre relative al triennio in discussione, senza preoccuparsi più di tanto".
Il segretario generale ci tiene a far sapere che manca all'appello anche un accordo sull'uso di 3,5 milioni di euro che Fenalt ha chiesto a ed ha ottenuto alla fine di luglio dall'Assessorato alla sanità per istituire un premio covid per tutti i settori extra Apss, e quindi Apsp e Sanità Privata: "Nonostante i ripetuti solleciti, nessun incontro si è tenuto per discutere della distribuzione di queste risorse", osserva Valentinotti. Anche per quanto riguarda il prossimo contratto (che partirebbe dal 2022) - ancora la nota - il sindacato non ha ricevuto notizie sulle risorse, ed anche questo è fonte di grande preoccupazione per i lavoratori.