La Cgil del Trentino conferma Grosselli alla guida. Fra gli obiettivi l'aumento dei salari erosi dal carovita
La Camera del lavoro ha scelto dopo due giorni di confronto: 54 sì, 11 no, tre astenuti sul nuovo mandato al segretario uscente. Nasce un coordinamento ambientale trasversale alle categorie: priorità a una transizione ecologica e sociale che crei occasioni di sviluppo e crescita occupazionale di qualità
IL CONGRESSO Emergenza salari, giovani e ambiente
IL DATO Lavoro precario, il Trentino primo in Italia
LAVORO In Trentino troppa precarietà
COMMERCIO Bort: "Drammatica incertezza"
TRENTO. Con 54 sì, 11 no, 3 astenuti e una scheda bianca Andrea Grosselli (foto) è stato confermato questa sera alla guida della Cgil del Trentino.
Al termine di due giorni di confronto 190 delegate e delegati hanno rinnovato gli organismi della confederazione, assemblea generale e direttivo.
L'assemblea generale neoeletta ha dunque votato il segretario generale, che guiderà l'organizzazione per i prossimi quattro anni.
Transizione ecologica e transizione sociale le priorità perché il cambiamento climatico sia anche spinta per una svolta ecologica che crei occasioni di sviluppo e crescita occupazionale di qualità. È in questa logica anche - sottolinea una nota - che il congresso ha votato un ordine del giorno che prevede la creazione di un coordinamento ambientale trasversale alle categorie della Cgil con l'obiettivo di avanzare proposte per gestire gli effetti del cambiamento climatico sulle lavoratrici e i lavoratori.
La Cgil si doterà di un'analisi interna per ridurre la propria impronta ecologica e gestire in modo più sostenibile le sedi sindacali.
Transizione sociale ed emergenza salariale, giovani e ambiente. Sono queste - riporta una nota - le priorità che il segretario uscente della Cgil del Trentino, Andrea Grosselli, ha indicato ai 190 delegati del 20esimo congresso provinciale del sindacato.
"Le rivoluzioni industriali, anche in passato, hanno peggiorato le condizioni di lavoro, prima che un lento processo fatto di innovazione sociale e lotte, tornasse a migliorarle. È questa stessa ragione che ha portato all'introduzione del "Progettone", strumento che oggi continuiamo a difendere. La stessa transizione ecologica rischia di provocare nuove diseguaglianze che penalizzerebbero i lavoratori a basso reddito, a tutte le latitudini del mondo, frenando di fatto la spinta verso la sostenibilità", ha detto Grosselli, che ha ribadito la stretta l'attualità del "modello concertativo" locale con Cisl e Uil e ha parlato della necessita di un territorio che "deve puntare sulla coesione e alla riduzione delle diseguaglianze".
Sui giovani, Grosselli ha chiesto di eliminare "i tirocini extracurriculari per tutti i qualificati, diplomati e laureati" e "trasformare gran parte degli stage in contratti di apprendistato retribuito". Infine, il segretario uscente ha parlato del cambiamento climatico e della sostenibilità quale "fattore decisivo per la crescita del Trentino".
A chiudere i lavori del pomeriggio è stato l'intervento di Francesca Re David della segreteria nazionale Cgil. Nel suo intervento Re David ha toccato numerosi temi, soffermandosi in particolare sul dramma della guerra e rivendicando l'impegno della Cgil, anche sul piano della mobilitazione, per arrivare alla pace.
Dunque il tema del lavoro e dei salari. Re David è stata netta: lavoratrici e lavoratori insieme al sindacato devono agire per ottenere un miglioramento delle proprie condizioni di lavoro.
A partire dal problema delle retribuzioni erose dall'inflazione. Sul Governo senza giri di parole ha parlato di confronti che sono solo false aperture di dialogo. E ha stigmatizzato il fatto che dall'Esecutivo non arrivano risposte su fisco, politiche industriali, né su scuola e sanità pubblica.
Ha sottolineato la necessità di redistribuire il lavoro e di semplificare il quadro contrattuale, di innovare il sindacato per renderlo adeguato ad un mondo del lavoro fortemente frammentato. Infine la riforma costituzionale preannunciata dalla maggioranza al governo. Una riforma che per la Cgil non va nella giusta direzione perché crea nuove diseguaglianze.