«Ecco l'impressionante mole di lavoro di un medico di famiglia in Trentino: l'anno scorso oltre 5mila visite e 25mila ricette»
I dati diffusi in un grande manifesto affisso vicino alla sede Apss in città. Valerio Di Giannantonio (segretario provinciale Fimmg): «Non è una protesta, ma una fotografia di ciò che si fa. E resta l'attesa di diverse decisioni di politica sanitaria che tardano ad arrivare»
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TRENTO. Un singolo medico di famiglia in Trentino, nel corso del 2022, ha avuto 23.692 contatti con i cittadini. Ovvero poco meno di duemila al mese, oltre 100 al giorno. Ancora: ha fatto mediamente 4.848 visite ambulatoriali (ovvero, togliendo solo sabati, domeniche e festivi, una ventina al giorno), ha effettuato 1.361 vaccinazioni tra Covid e antinfluenzale e ha inviato quasi 25 mila tra ricette e impegnative, di cui il 97% dematerializzate.
E ha "tranquillizzato" e curato a distanza i pazienti 6.700 volte, con 1.800 consulenze via email, 1.300 via sms e altre 3.600 al telefono.
I numeri sono impressionanti. E sono assolutamente ufficiali e veritieri: a fornirli è il dottor Valerio Di Giannantonio, operativo tra Arco, Nago e Torbole e segretario provinciale della Fimmg Trentino.
Nelle scorse settimane ha aperto tutte le cartelle cliniche sul proprio pc e svolto un lavoro certosino. «Io ho 1.555 assistiti, di cui 462 over 65, 782 fragili (per età o patologie croniche), 215 con fragilità di grado medio o severo. Ho deciso di quantificare un intero anno di lavoro e credo che in Trentino e in Italia non sia mai stato fatto. Questo impegno è mio ma in generale di tutti i circa 320 medici di famiglia del Trentino: i dati differiscono di poco da dottore a dottore».
Perché fare un lavoro così?
Non è una protesta o una polemica, ma una fotografia e un'affermazione oggettiva di quello che si fa. A tutto ciò corrisponde l'attesa di diverse decisioni di politica sanitaria che tardano ad arrivare. I dati raccontano l'impegno per i pazienti e per soddisfare i loro bisogni.
Ma i dati saranno divulgati pubblicamente?
Da lunedì mattina e per due settimane un grande "manifesto" di sei metri per tre in via Degasperi, sui pannelli, e poi lo metteremo per altri quattordici giorni in piazza Venezia. Tutti i cittadini potranno vederli.
Lo slogan è "Meno carta, più cura": ci spieghi.
A dispetto del nostro impegno facciamo fatica a procedere spediti dati i venti contrari determinati dal carico burocratico ed assistenziale, in incremento non solo per numero di assistiti ma anche per complessità, trattando una popolazione sempre più anziana e fragile. Abbiamo l'entusiasmo per mettere in campo la "medicina d'iniziativa", ma siamo costretti all'attesa.
Cosa state aspettando?
Attendiamo da novembre 2021 che venga convocato il tavolo provinciale per la semplificazione e la deburocratizzazione del nostro lavoro, per togliere ore a computer e carta e dedicarle a visite dei pazienti. Poi attendiamo il tavolo provinciale con i Comuni ed altri enti per la messa a disposizione di ambulatori a titolo gratuito. Ancora: non sono state attivate le Reti Professionali Locali, ovvero l'insieme dei medici convenzionati, degli infermieri del territorio e degli altri professionisti sanitari e socio-sanitari, e gli incarichi provvisori dei giovani colleghi in Formazione Specifica non sono ancora riconosciuti come Formazione Lavoro. Poi aspettiamo gli atti di programmazione che la Provincia deve licenziare dallo scorso ottobre per definire le aggregazioni di Medici di famiglia (AFT).
Un sacco di questioni ancora sul piatto.
Posso andare avanti: le guardie mediche non possono ancora accedere al Sistema Informativo Ospedaliero e alle nostre cartelle cliniche informatizzate, per poter conoscere la storia clinica del paziente - con il suo consenso - e non ci sono i bandi regionali 2023-2026 per il Corso di Formazione in Medicina Generale. Non abbiamo dovuto attendere, invece, l'intervento dei NAS, che fanno il loro lavoro ed è giusto controllare che le regole siano rispettate. Ricordo invece le visite delle forze di polizia a sirene spiegate per ringraziarci e sorreggerci nel periodo più drammatico del Covid.
Negli ultimi mesi però sono stati fatti anche dei passi avanti.
Sì, c'è stato l'accordo su Telemedicina, Fascicolo Sanitario Elettronico, Cure Palliative, Terapia Anticoagulante e Demenze e perciò ringraziamo il direttore generale Ferro e il direttore sanitario Mariotti dell'Apss e i loro team. Un passo importante ma non ancora sufficiente.
[nella foto di Alessio Coser, il manifesto sul ruolo dei medici, diffusi ieri a Trento]