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Il mondo di Elly, secchiona appassionata di musica

I nomi delle due nonne, una toscana, l'altra emigrata negli Stati Uniti dall'Ucraina, e un nomignolo che ne fa una cittadina del mondo: la storia della famiglia di Elena Ethel Schlein detta Elly

LA VITTORIA Elly Schlein : “Saremo un problema per il governo Meloni”

ROMA. I nomi delle due nonne, una toscana, l'altra emigrata negli Stati Uniti dall'Ucraina, e un nomignolo che ne fa una cittadina del mondo: la storia della famiglia di Elena Ethel Schlein detta Elly, nuova segretaria del Pd, contribuisce a definirne, in qualche modo carattere, abitudini e comportamenti.

Non si offende a essere chiamata secchiona: figlia di due professori universitari, lo studio nella sua famiglia ha sempre rivestito un ruolo importante.

E anche quando, nel 2014, un po' a sorpresa dopo l'impegno nelle primarie a sostegno di Pippo Civati, entrò nel Parlamento europeo, si è sempre caratterizzata con uno studio metodico e minuzioso dei vari dossier.

Ma dei nerd della sua generazione condivide anche molte passioni: da quella per i videogiochi, con citazioni spesso poco comprensibili ai non appassionati di Monkey Island, alla musica.

Elly, la passione politica ma anche tanta musica e cinema

I nomi delle due nonne e un nomignolo che ne fa una cittadina del mondo: la storia della famiglia di Elena Ethel Schlein detta Elly, contribuisce a definire, in qualche modo carattere, abitudini e comportamenti della neosegretaria Pd [foto: Ansa]

Assidua frequentatrice di concerti, suona anche pianoforte e chitarra. Rock e cantautori italiani, ma non solo: è anche una grande appassionata e cultrice del festival di Sanremo.

Senza dimenticare il cinema, anche perché fin dalla più giovane età è stata un'assidua frequentatrice del festival di Locarno, nel Canton Ticino, a una quarantina di chilometri da Lugano dove è nata e ha vissuto fino alla maturità, Nel 2012 ha anche partecipato alla realizzazione del documentario Anija-La Nave dolce di Ronald Sejko che, raccontando la fuga collettiva dall'Albania, ha vinto un David di Donatello.

Poliglotta quasi naturalmente, vista anche l'estrazione familiare, quando era al Parlamento europeo cercava di salutare tutti gli altri deputati nella loro lingua d'origine.

Nella sua famiglia multiculturale anche la politica ha sempre avuto un ruolo importante: il padre, nato in America, è un politologo dell'Università di Lugano, la madre è figlia di Agostino Viviani, avvocato antifascista, senese della Pantera, poi senatore socialista negli anni Settanta. Un po' d'America e un po' d'Italia: per due volte è infatti volata oltreoceano per partecipare da volontaria alle campagne elettorali di Barack Obama, dalle quali ha imparato uno stile di organizzazione politica 'grassroots', ovvero molto basato sulle aggregazioni di base, che l'ha portata ad affermarsi a suon di preferenze, spesso oltre ogni pronostico, a tutte le elezioni alle quali ha partecipato, come quella delle regionali del 2020, quando si è schierata a fianco di Stefano Bonaccini prima di diventare la sua vicepresidente per tre anni, quelli del Covid, in Regione.

L'incontro determinante per la sua vita e la sua carriera politica è stato quello con la città di Bologna dove si è iscritta all'Università (prima al Dams, poi a giurisprudenza, dove si è laureata) cominciando la sua attività politica con Occupy Pd, in reazione alla mancata elezione di Prodi alla presidenza della Repubblica.

Non ama parlare della sua vita privata, né tantomeno farne una bandiera politica: ha una compagna con la quale vive da tempo a Bologna, ma della quale vuole innanzitutto difendere la privacy. "Non è un personaggio pubblico e non intende diventarlo", ha detto. Ha due fratelli più grandi: Benjamin che insegna matematica all'Università di Zurigo e Susanna, diplomatica all'ambasciata di Atene dove, recentemente, ha subito un attentato anarchico.

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