Duecento professionisti sanitari scrivono a cittadini e giovani: «Un clima di lavoro sereno garantisce il diritto alla salute»
Il 20 febbraio è stata celebrata la Giornata nazionale dedicata al personale sanitario. A distanza di pochi giorni, si ribadisce quanto è importante garantire formazione specialistica, condizioni di lavoro sostenibili per rispondere ai bisogni della comunità
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TRENTO. Sono 202 i professionisti sanitari dell’Azienda provinciale trentina che hanno sottoscritto una lettera aperta ai cittadini e, in particolare, ai giovani, per rimarcare l’impegno a rispondere con competenza e responsabilità ai bisogni di salute.
L’occasione si è presentata a seguito della recente ricorrenza nazionale del personale sanitario, il 20 febbraio. Tra i firmatari infermieri, assistenti sanitarie, ostetriche, professionisti della riabilitazione psichiatrica, tecnici di laboratorio, tecnici della prevenzione e fisioterapisti.
«Carissimo/a cittadino/a, carissimi giovani futuri professionisti sanitari, in questo periodo si è parlato più volte delle professioni sanitarie e del loro ruolo all’interno del servizio sanitario, anche in occasione della recente giornata nazionale del personale sanitario, socio sanitario, socio assistenziale e del volontariato (20 febbraio). Dedichiamo queste parole a voi per dichiarare il nostro costante ed effettivo impegno a rispondere con competenza e responsabilità ai vostri bisogni di salute, durante l’intero corso della vita» hanno scritto.
«Le fragilità del nostro Servizio Sanitario Nazionale, messe in luce dalla pandemia Covid-19, rafforzano la necessità urgente di investire nelle professioni sanitarie (infermieristica, ostetrica, tecnico-diagnostica, tecnico-assistenziale, riabilitativa e preventiva) per affrontare le sfide di un futuro ormai prossimo. Si sta rendendo sempre più evidente la “forza” delle professioni sanitarie e la loro capacità nel fare squadra mettendo a disposizione competenze specialistiche preventive, assistenziali, riabilitative e tecniche».
Tali abilità vengono utilizzare in maniera sinergica per «offrire cure scientificamente valide mirate a educare, riabilitare, prevenire, promuovere salute, garantire sicurezza e salvare vite umane; coordinare i passaggi tra territorio e ospedale e viceversa; gestire la complessità e criticità; affrontare e gestire eventi catastrofici; promuovere la sicurezza degli ambienti di vita e di lavoro e capacità progettuali, di risposta ai cambiamenti anche repentini; garantire un impegno etico-deontologico nella vostra cura; elaborare e condurre progetti di ricerca nei vari ambiti e pubblicare risultati su riviste internazionali».
«Le cure che forniamo sul territorio, nelle comunità, negli ospedali, nelle strutture residenziali fino ad arrivare dentro le vostre case, pongono al centro la persona e la comunità e sono arte e scienza che richiedono intelligenza anche emotiva, abilità, conoscenza e, soprattutto, una formazione di alta qualità» hanno aggiunto.
«Per l’Organizzazione mondiale della sanità i professionisti sanitari sono la spina dorsale della sanità, che non deve essere considerata un costo perché investire nelle professioni sanitarie garantendo formazione specialistica, condizioni di lavoro sostenibili e attrattive e posizioni di leadership e dirigenziali a vari livelli del sistema sanitario, contribuirà al mantenimento del nostro stato di salute, al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e alla crescita economica del nostro Paese. In questi anni, ci siamo dedicati alla ricerca e al rendere evidenti i risultati dei nostri interventi, dimostrando come ambienti organizzativi qualificanti, determinino una riduzione della mortalità, delle complicanze e un miglioramento del processo di guarigione e della qualità di vita».
«È proprio sulla base di queste considerazioni che vogliamo assicurare anche a voi giovani, futuri professionisti sanitari, tutto l’impegno e la determinazione nel proporre e sostenere scelte e prospettive che assicurino le condizioni organizzative necessarie per dedicarsi e valorizzare appieno i propri ambiti di competenza e autonomia professionale, in un clima sicuro, sereno, stimolante e privo di compensazioni improprie (come attività burocratiche, tecnico-amministrative) e di continuare l’impegno nel difendere e garantire, in modo interprofessionale e collaborativo, il diritto alla salute delle persone» hanno ribadito.
«Siamo professionisti sanitari, lavoriamo per il nostro sistema sanitario universalistico e alle nuove generazioni auguriamo di investire con passione e partecipazione in queste professioni uniche e che il “diventare professionista sanitario” sia una scelta di lavoro e di carriera desiderabile ed apprezzata!» hanno concluso.