Emergenza abitativa in Trentino: la giunta non blocca gli sfratti Itea, ma promette altre azioni
Si aprono nuovi scenari dopo l'ok unanime in consiglio alla mozione di Lucia Coppola (Europa Verde) che impegna l'esecutivo a «valutare se vi sono ipotesi risolutive da adottare anche in relazione alla causa della revoca dell'assegnazione dell'alloggio». Degasperi: a Trento anche famiglie con minori che se sfrattate senza alternative potrebbero vedersi sottrarre i figli
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TRENTO. «Non si possono buttare le famiglie su una strada: l'assessora Zanotelli si metta una mano sul cuore e blocchi gli sfratti degli inquilini Itea».
L'accorato appello della consigliera provinciale Lucia Coppola (Europa Verde) non ha ottenuto il blocco degli sfratti in corso, ma almeno l'impegno della giunta provinciale a «verificare la situazione degli sfratti Itea al fine di valutare se vi sono ipotesi risolutive da adottare anche in relazione alla causa della revoca dell'assegnazione dell'alloggio».
È quanto prevede la risoluzione - emendata d'intesa con l'assessora alle politiche abitative Giulia Zanotelli - approvata all'unanimità dal consiglio provinciale, al termine della comunicazione sull'emergenza abitativa in Trentino richiesta dai consiglieri di minoranza.La stessa mozione di Coppola prevede anche di «avviare un confronto con gli enti locali» al fine di «reperire ulteriori alloggi da destinare all'edilizia abitativa pubblica» e valutare la possibilità di rivedere la normativa che regola la permanenza negli alloggi sociali.
Il consigliere Filippo Degasperi (Onda) ha citato il caso di una famiglia con due minori sfrattata da un appartamento di emergenza in via Roma e che fra due settimane si troverà sulla strada. Nella lettera di sfratto di Itea, citata dal consigliere, si fa riferimento al fatto che potrebbero essere sottratti alla famiglia i minori se non troveranno un'adeguata sistemazione alternativa.
L'assessora Zanotelli ha sostenuto però di non ritenere equo intervenire sul singolo caso di sfratto «con proroghe o deroghe» perché così «bloccheremmo l'ingresso di famiglie che hanno uguale diritto creando disuguaglianze».
Il problema di fondo è, d'altronde, che il numero di alloggi pubblici messi a disposizione da Itea non è sufficiente.
Quelli disponibili sono 10.660, ma un migliaio attende ancora di essere ristrutturati e su questo tema si è concentrata buona parte del dibattito del consiglio provinciale.
Zanotelli ha precisato le ristrutturazioni degli alloggi di risulta sono aumentate del 54% in un anno arrivando a 351 alloggi nel 2022, mentre le revoche per morosità sono in calo: nel 2017 le revoche dell'alloggio per morosità sono state 112; 147 nel 2018, 98 nel 2019; 77 nel 2020; 73 nel 2021e 59 l'anno scorso.
Nella panoramica fornita dall'assessora sugli alloggi Itea oggi non disponibili alla locazione risulta che secondo i dati aggiornati al 30 giugno 2022 ci sono 47 alloggi in fase di sgombero e che hanno bisogno di essere manutentati, poi 615 alloggi in programmazione e 388 in lavorazione più 23 alloggi ultimati per i quali sono ancora in corso verifiche finali per un totale di 1.073 alloggi.
Zanotelli ha ricordato che nel 2022 la giunta ha approvato il Piano strategico triennale per l'incremento del patrimonio abitativo compresi il recupero edilizio, la nuova costruzione e l'acquisto di alloggi sociali con l'assegnazione di 12,4 milioni di euro per la ristrutturazione di circa 810 alloggi di risulta e l'avvio del cantiere di via S. Pio X la Nave) a Trento per realizzare 36 nuovi alloggi.
Riguardo ai ritardi nelle ristrutturazioni del vetusto patrimonio immobiliare di Itea, l'assessora Zanotelli ha puntato il dito sui suoi predecessori delle giunte di centrosinistra sottolineando, rispondendo alle critiche di Paola Demagri (Patt), che: «Veniamo accusati di non avere visione e lungimiranza rispetto agli investimenti di Itea ma non è stata questa giunta a dire di acquisire ruderi sui quali adesso stiamo cercando di fare una mappatura per deciderne l'utilizzo».
E poi ha dichiarato che «il fondo di housing sociale non è più procrastinabile e i tassi di interesse renderebbero difficile trovare investitori».
Il consiglio provinciale ha approvato poi due punti, concordati con la giunta, di una risoluzione di Paolo Zanella (Futura) che prevede la costituzione di un Comitato provinciale per la situazione abitativa e inoltre di promuovere modificazioni della disciplina in materia di edilizia pubblica per consentire l'autorecupero da parte degli inquilini degli alloggi di risulta Itea che non hanno bisogno di grandi interventi in cambio di uno sgravio sull'affitto pari ai costi dei lavori di manutenzione.
La giunta ha detto no, invece, ai punti della risoluzione che chiedevano un confronto con il Consiglio delle autonomie per poter aumentare l'Imis per le case sfitte, considerato che il 47% delle case in Trentino non sono affittate e a stanziare risorse straordinarie per sostenere le spese degli inquilini Itea per pagare le bollette, perché il problema non riguarda solo loro. L. P.