Il veterinario: “Catturare MJ5 sarà una vera impresa. Pesa 250 chili e di lui abbiamo solo tracce”
Alessandro De Guelmi: “L’abbattimento dell’orso? Prima la Provincia deve investire in formazione. L’eliminazione degli esemplari pericolosi non risolve il problema”
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TRENTO. «Sarà difficilissimo riuscire a catturare MJ5: servirà un colpo di fortuna, altrimenti l'impresa sarà ardua». Il veterinario Alessandro De Guelmi non ha dubbi. Il suo non è un parere di un semplice esperto: ha seguito per due volte la cattura di M49 e ha curato altre sedici operazioni simili. Di orsi si occupa fin dall'avvio del programma Life Ursus a fine anni Novanta e dal 2014 fino alla pensione, un lustro più tardi, ha seguito la salute degli esemplari monitorati in Trentino.
«Avevo avuto a che fare anche con MJ5, nel 201, in occasione della cattura di DJ3, femmina che lui aveva ingravidato. Ricordo bene quella notte, avevamo dovuto agire con la massima cautela per evitare proprio che MJ5 intervenisse a proteggerla».
Dottor De Guelmi, perché sarà difficile catturare MJ5?
«Dirò di più: non solo catturarlo, ma anche soltanto - prima - individuarlo. È un maschio adulto, in grado di spostarsi molto e velocemente. Se domenica era in Val di Rabbi, per capirci, lunedì avrebbe potuto già essere in Rendena e martedì in Paganella. E di lui non si hanno elementi, se non tracce biologiche. E appunto, trovare tracce biologiche in un punto vuol dire avere certezza del suo passaggio in una determinata zona, ma magari giorni prima. Chiaro che in queste condizioni anche solo tracciarne gli spostamenti per cercare di cercarlo con una certa logica diviene complicato».
Poter contare solo sulla tracce biologiche è troppo poco?
«Di certo trovare un esemplare con il radiocollare è più semplice. E avere solo il Dna, vuol dire anche una cosa. Che si dovrebbe per forza andare per tentativi. Mi spiego: poniamo anche che venga individuato un orso che potrebbe essere MJ5. Cosa si può fare? Sedarlo e poi? Prelevarne il pelo per analizzare il Dna certo. Ma nel frattempo? Ci vogliono almeno due giorni per i risultati e nel frattempo è complesso sia trattenerlo in trappola che portarlo al Casteller. Metti che poi non è lui? Quindi già sarà dura individuarlo, poi catturarlo, infine essere certi che sia lui. Un gran groviglio.Che orso è MJ5?«Un animale molto robusto, oltre la media. In base ai dati che avevamo su di lui nel 2011 e in base ai rilievi che è stato possibile fare a seguito dell'aggressione di domenica, è possibile che ora si aggiri sui 250 kg».
Cosa comporta questo per le ricerche e l'eventuale cattura?
«Ad esempio il fatto che difficilmente, anche qualora vi si avvicinasse, si infilerebbe in una trappola a tubo. E le sue caratteristiche renderebbero complesse anche le operazioni per dotarlo di radiocollare».
Ci spieghi perché.
«Per tre fattori. Intanto, a quell'età e con quelle caratteristiche è probabile che MJ5 abbia il collo più grosso della testa. Poi, essendo molto grosso è anche molto forte. Infine, ora viene dal letargo ed è più magro del normale. Ciò significa che se anche fosse dotato di radiocollare, se gli fosse allacciato troppo stretto, rischierebbe poi di soffocarsi col passare dei giorni. Se gli fosse messo "giusto", per così dire, se lo toglierebbe rapidamente. La forestale può contare su uomini preparatissimi, scrupolosi, appassionati, capaci, ma questa è una sfida davvero probante».
Condivide la scelta della Provincia, intenzionata a procedere all'abbattimento?
«Le indicherò dei dati: in Europa negli ultimi anni sono aumentati del 10% rispetto soltanto a qualche anno fa gli attacchi dell'orso all'uomo. Questo perché ci sono sempre più orsi e tantissima gente va nei boschi impreparata».
Sì, ma la Provincia? L'abbattimento?
«Ci arrivo. Questa premessa per dire che dobbiamo accettare il fatto che vi siano esemplari problematici. Ma si può procedere all'abbattimento solo se il lavoro alla base della convivenza viene fatto. Allora poi può anche abbattere gli esemplari irrecuperabili. Ma prima devi aver fatto davvero tutto il possibile».
Cosa non sta facendo la Provincia?
«Formazione. Informazione. Viviamo in una terra di montagna, insegnare a convivere con la fauna è una cosa che andrebbe fatta a scuola. Quanti trentini sanno che un orso ti uccide con una zampata? Sa come predano le pecore gli orsi? Una sberla in testa, senza nemmeno usare gli artigli: così forte che causano ematomi al capo che sono letali. Quindi va da sé che quello di MJ5 è stato il comportamento di un animale dominante che si è scagliato contro un altro animale - l'uomo in questo caso - da cui si è sentito minacciato. E torniamo alla formazione: quanti trentini sanno come comportarsi di fronte a un orso?»
Eppure Cicolini non ha attuato comportamenti errati. Anche il cane era al guinzaglio.
«La presenza del cane è già un azzardo, nei nostri boschi di determinate zone. Dopodiché Cicolini è fuggito. Comprensibile, certo, ma sbagliato. Perché l'orso attacca solo adulti, robusti e soli? Perché non fanno rumore e vengono visti come una minaccia. Ma nessuno sta facendo formazione per spiegare che se si va nel bosco si deve fare rumore - basta anche rompere qualche bastoncino a terra ogni tanto, fare un colpo di tosse, non servono campanelli - e se si vede un orso ci si deve accucciare o sdraiare a terra a faccia in giù. L'orso capisce che quella cosa è solo un elemento di disturbo ma non una minaccia. E se ne va. Ecco, dopo che un'amministrazione fa tutto per educare e sensibilizzare una comunità, poi possiamo parlare di abbattimento degli esemplari irrecuperabili».
MJ5 lo è?
«Non è mai stato aggressivo e come ho già detto, quello in Val di Rabbi non è stato un comportamento aggressivo. Ma senza una vera informazione e una reale formazione, anche con un abbattimento dopo l'altro, questi episodi continueranno ad esserci, probabilmente sempre più spesso e prima o poi ci scapperà anche il morto».