Le indennità dei consiglieri regionali non aumenteranno: bocciato il disegno di legge
Non ci sarà la rimodulazione con lordo ridotto ma rimborsi spese maggiorati, stop in commissione alla norma proposta dal presidente dell'assemblea legislativa del Trentino Alto Adige, Josef Noggler. La decisione finale spetterà ora all'aula, mentre il presentatore difende la legge: prevede un calo, non aumenti
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TRENTO. La prima commissione legislativa del consiglio regionale ha bocciato la proposta di legge per la "riduzione della spesa per il trattamento economico dei consiglieri regionali, abolizione di varie indennità e introduzione di un regime pensionistico puramente contributivo", presentata dal presidente del Consiglio regionale Josef Noggler.
La proposta nei giorni scorsi aveva suscitato polemiche perché da un lato comportava una riduzione della spesa per la mano pubblica, ma comunque anche un aumento dell'entrata netta per i consiglieri di alcune centinaia di euro, grazie ad alcuni sgravi fiscali. Dopo un ampio dibattito generale, il passaggio alla discussione dell'articolato è stato respinto con 8 no e 3 astensioni, comunica il consiglio.
Nei giorni scorsi le opposizioni avevano annunciatoi tre disegni di legge proprio allo scopo di bloccare l’adeguamento automatico delle indennità dei consiglieri all’inflazione.
Il meccanismo bocciato prevedeva da un lato una diminuzione del compenso lordo, ma dall'altro una crescita dei rimborsi per le spese: l'indennità netta, dunque, secondo una stima fatta dal gruppo del team K, sarebbe passata da poco meno di seimila euro a poco più di settemila.
Numeri peraltro contestati dallo stesso Noggler secondo il quale ci sarebe in totale una diminuzione.
Data la delicatezza del tema, anche forze di maggioranza, come la Lega, si erano espresse per un congelamento dell'iniziativa.
"Prendo atto della decisione odierna della Commissione legislativa del Consiglio regionale. La mia proposta di legge avrebbe comportato un notevole risparmio per il Consiglio regionale. La decisione finale sarà ora presa in Aula", spiega Josef Noggler.
"In questo contesto, è importante per me sottolineare che il presente progetto non era né una mia proposta personale né una proposta politica della Svp. Piuttosto io, in qualità di presidente, ho cercato di elaborare un progetto non di parte a nome dei capigruppo del Consiglio regionale", continua Noggler.
"Oggi ogni deputato riceve un importo netto di 5.896 euro come indennità di mandato. Il valore attuale dell'indennità prevista dalla legge arriva a 6.700 euro netti, compreso il rimborso delle spese di viaggio per le riunioni. Di conseguenza, dopo la bocciatura odierna in Commissione legislativa, non ci sarà nessuna riduzione dell'indennità di mandato, nessuna cancellazione dell'adeguamento all'inflazione e nessuna eliminazione del rimborso spese, e quindi nessun risparmio per il Consiglio regionale per un totale di 2,3 milioni di euro all'anno".
Conclude Noggler: "Secondo la proposta respinta oggi, la retribuzione netta mensile dei consiglieri sarebbe inizialmente scesa a 6.361 euro senza alcun altro beneficio. Inoltre, la bozza avrebbe previsto un prelievo di solidarietà pari al 18,5% dell'indennità giornaliera per sostenere le famiglie in difficoltà. Questo prelievo sarebbe confluito in un fondo appositamente istituito e gestito da un organismo separato: 1,5 milioni di euro per ogni legislatura. Con questa bozza, quindi, i consiglieri avrebbero ricevuto un totale di 5.961 euro netti al mese, di cui 2.100 euro sarebbero stati rimborsati come spese".
La decisione finale spetterà ora all'aula del Consiglio regionale.