Coldiretti, la tragedia del giovane ucciso dal'orso conferma che la situazione è fuori controllo
Il presidente dell'associazione in Trentino Alto Adige: "Sul territorio il proliferare dei grandi predatori rappresenta un grave rischio per l'incolumità delle persone ma anche per le attività economiche, dall'agricoltura al turismo"
L'ATTACCO Conferma dall'autopsia: Andrea Papi è stato ucciso da un orso
TRENTO. "Chi vive nelle montagne le cura e le mantiene ha sempre piu' paura e serve subito un piano di controllo affinchè fatti gravi come questo non capitino mai piu'".
Loafferma, in una nota, Gianluca Barbacovi presidente della Coldiretti Trentino Alto Adige nell'esprimere cordoglio per la vittima, a commento dei risultati dei primi rilievi eseguiti presso la sala autoptica che confermerebbero l'aggressione da parte di un orso.
"Negli ultimi anni - sottolinea la Coldiretti - si è registrato un incremento della presenza dell'orso con circa 100 esemplari in Trentino con un aumento anche dell'areale occupato con singoli giovani maschi che sono stati segnalati fino in Piemonte, nelle zone di confine tra Tirolo e Baviera e in Friuli Venezia Giulia", secondo l'ultimo rapporto elaborato dal settore grandi carnivori del Servizio faunistico della Provincia autonoma di Trento.
Il caso del runner "rappresenta la punta dell'iceberg di una situazione fuori controllo dove la resistenza di chi lavora e vive sul territorio - denuncia Coldiretti - è ormai al limite considerato che in Trentino in circolazione ci sono anche 26 branchi di lupi o ibridi (erano 17 nel 2020) con intrusioni nelle aziende e allevamenti.
Sul territorio trentino il proliferare dei grandi predatori rappresenta un grave rischio per l'incolumità delle persone ma anche per le attività economiche, dall'agricoltura al turismo.
Serve dunque responsabilità nella difesa della popolazione che - conclude Coldiretti - con coraggio continua a presidiare il territori e a garantire la bellezza del paesaggio, contro degrado e l'abbandono".