Trentino, venti casi di mobbing sul lavoro nel 2022: quest’anno però sono già 70 gli attivi
Il consigliere di parità nel lavoro della Provincia, Matteo Borzaga: «C'è preoccupazione per il continuo aumento nella pubblica amministrazione. Una crescita che rischia di mettere in crisi l’ufficio e la sua capacità di rispondere ai bisogni dell’utenza»
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TRENTO. «Nel 2022 abbiamo avuto circa venti casi di mobbing, perlopiù nel settore pubblico. È importante fare formazione ai lavoratori che magari si trovano in una condizione di disagio, che però non tracima in mobbing». Così il consigliere di parità nel lavoro della Provincia di Trento, Matteo Borzaga, a margine della conferenza stampa per la presentazione dell'attività del 2022. Con il termine “mobbing” si definisce un insieme di comportamenti psicologicamente e verbalmente aggressivi che un individuo riversa contro un collega di lavoro al fine di allontanarlo dall’azienda.
«Il tema del mobbing è ancora poco conosciuto. È un fenomeno complesso dal punto di vista giuridico perché manca una definizione legale, e magari in molti casi emerge una situazione di disagio che però non è riconducibile al mobbing», ha spiegato Borzaga all’Ansa. Tra le attività svolte nel 2022 dal consigliere di parità nel lavoro ci sono anche due corsi di informazione e di sensibilizzazione, al fine di diffondere la conoscenza di un fenomeno molto spesso e poco conosciuto, sia dai datori di lavoro sia dai lavoratori.
«C'è preoccupazione per il continuo aumento dei casi. Nel 2023 sono in attivo già 70 casi - ha aggiunto Matteo Borzaga -soprattutto nella pubblica amministrazione, sia Provincia di Trento, sia Azienda provinciale per i servizi sanitari, sia Comunità di valle, sia Comune di Trento. Un aumento che rischia di mettere in crisi l'ufficio e la sua capacità di rispondere ai bisogni dell'utenza».