Nuova protesta no tav davanti al cantiere dello scalo Filzi: arriva la polizia per far passare i camion
Gli attivisti contro la circonvallazione ferroviaria sono comparsi di nuovo davanti all'ingresso del cantiere questa mattina, 3 maggio. Intanto, dopo gli scontri e il ferimento di cinque agenti il 1° maggio, i sindacati di polizia lanciano l'alalrme per il futuro e chiedono rinforzi
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TRENTO. Anche oggi, 3 maggio, protesta no tav a Trento nord.
Gli attivisti contro la circonvallazione ferroviaria sono comparsi davanti all'ingresso dello scalo Filzi rallentando l'ingresso dei camion con il materiale atteso dai lavoratori.
Sul posto è sopraggiunta la polizia e i manifestanti nel frattempo si sono trasferiti per proseguire con le iniziative che contestano la grande opera ferroviaria per la quale è previsto anche un lungo tunnel sotto la Marzola, dalla zona di San Martino a Mattarello.
Nel dettaglio, oggi, gli agenti del reparto mobile di Trento, assieme al personale della Digos e della polizia scientifica, sono intervenuti questa mattina per scongiurare il tentativo di bloccare un camion che stava entrando nel cantiere della circonvallazione ferroviaria, allestito presso l'ex Scalo Filzi.
Gli agenti, che da giorni tengono sotto controllo la zona, hanno identificando tutti i responsabili, consentendo l'immediata ripresa dell'attività di cantiere.
L'intervento è avvenuto intorno alle 8.30 e l'azione dei No Tav segue quella dello scorso 1° maggio, quando un gruppo di attivisti ha interrotto temporaneamente l'attività di scavo di una trivella, ferendo cinque agenti di polizia intervenuti per ripristinare l'ordine.
Anche in quel caso il lavoro è ripreso una volta che la situazione è tornata alla normalità.
Per parte loro, gli anarchici hanno annunciato una nuova manifestazione contro il bypass per il 2 giugno, festa della Repubblica.
Sulle tensioni di questi giorni nei pressi delle aree di cantiere intervengono oggi i sindacati di polizia.
Nel mirino le azioni di gruppi anarchici: "Nella giornata di ieri a Trento si sono registrati gravi episodi di violenza da parte di esponenti anarchici che hanno portato al ferimento di operatori di polizia", scrive il segretario dell'Associazione nazionale funzionari di polizia Enzo Marco Letizia.
"L'esperienza prosegue - ha insegnato a non sottovalutare queste azioni che temiamo possano ripetersi in futuro rischiando di compromettere l'incolumità di cittadini e forze dell'ordine oltre a creare gravi danni a beni pubblici e privati".
"Auspichiamo per questi motivi - conclude Letizia - che venga dato ogni supporto alle autorità provinciali di pubblica sicurezza in termini di uomini e mezzi e che i soggetti coinvolti ed identificati come autori delle violenze vengano messi nelle condizioni di non nuocere ulteriormente".
Interviene anche Valter Mazzetti, Segretario generale Fsppolizia di Stato: “È sempre più impellente una risposta seria ai continui attacchi agli operatori in uniforme, che ogni anno raggiungono numeri che generano frustrazione negli appartenenti alle forze dell'ordine. Anche perché non si placa la furia degli anarchici che, appena possibile, tornano all'assalto, riversando una violenza inaccettabile sulle forze di polizia".
Mazzetti lancia quindi l'allarme: "Nei prossimi giorni temiamo altri problemi, perché nuove iniziative sono state già annunciate. Si tratta di criminali, contro cui da tempo chiediamo che si prendano adeguate contromisure, perché al momento continua ad aleggiare un forte senso di impunità o di eccessiva tenuità nella risposta dello Stato a chi attenta alla salute dei suoi servitori".