Kit per il suicidio, Alessia Ambrosi interroga: impedire questi acquisti
Dopo il caso drammatico di una donna che si è tolta la vita in Valsugana, la deputata di Fratelli d’Italia si è rivolta anche al ministro della Giustizia: “Mai più cose simili”
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TRENTO. «Desta sconcerto la morte dell'insegnante di 63 anni, che viveva a Ronchi Valsugana, paese in provincia di Trento, che si è uccisa in seguito all'acquisto di un "kit del suicidio" comperato online da un presunto chef canadese. L'uomo, arrestato il 31 marzo, avrebbe venduto oltre 1200 prodotti analoghi in 40 Paesi, tra cui l'Italia. Per questo il procuratore di Trento ha disposto accertamenti sui suicidi avvenuti ad aprile a Trento e in altre 8 province italiane».
Lo dichiara Alessia Ambrosi, deputata di Fratelli d'Italia, che in merito ha presentato un'interrogazione in Commissione al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e al ministro della Giustizia Carlo Nordio.
«La vicenda - aggiunge - ha fortemente scosso la comunità locale: è assurdo e preoccupante pensare che su Internet si possa comprare un simile dispositivo e in estrema facilità. Per questo ho presentato un'interrogazione per sapere quali iniziative si intendano condurre per impedire l'acquisto diretto o indiretto, attraverso internet, di simili macchine della morte».