Rinnovo contratti pubblici, rinviato l’incontro con la Provincia. I sindacati: “Trovato l’alibi ‘perfetto’, ma per noi un grave errore”
L’appuntamento del 17 maggio è stato spostato al 13 giugno. I rappresentanti Diaspro, Pallanch e Bassetti: “Siamo ancora più determinati ad andare avanti nel rispetto del mandato ricevuto dalle lavoratrici e dai lavoratori"
TRENTO. Degli “alibi” per rinviare l’incontro del 17 maggio al 13 giugno, sul tema rinnovo contratti pubblici 2022 – 2024. Sono queste le accuse dei sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Ee.Ll.
Nessun incontro è in programma per il 17 maggio poiché “a seguito di ‘assist’, una richiesta di spostamento avanzata da una sigla sindacale come risulta dalle mail inviate alle organizzazioni sindacali, l’incontro è stato spostato quasi un mese dopo, malgrado abbiamo insistito per la conferma della data del 17 maggio”, dichiarano i rappresentanti delle sigle sindacali Diaspro, Pallanch e Bassetti.
Un “assist” improvviso, che “interrompe la continuità e tempestività di relazioni sindacali comunque avviate e che, proprio grazie alle prime iniziative di mobilitazione, aveva intanto determinato un +10 milioni rispetto a quanto precedentemente ipotizzato sul versante delle risorse stanziabili in sede di variazione di bilancio, seppure anche in questo caso sotto forma di Una Tantum (da 25 a 36 milioni)”.
A detta delle sigle sindacali diventa un “alibi” perfetto, “per prendere tempo nel tentativo di ‘raffreddare’ la mobilitazione in atto nel comparto delle autonomie locali, con la partecipazione di oltre mille persone alle due assemblee confederali del 3 e del 8 maggio, a sostegno della richiesta di risorse strutturali e non solo in forma di Una Tantum non inferiori all’indice Ipca per il rinnovo del Ccpl 22/24 (9% pari a circa 160 milioni), per la revisione e la valorizzazione dell’ordinamento professionale, per il rafforzamento del valore e della fruizione del buono pasto”.
I sindacati annunciano che seguiranno ulteriori azioni di mobilitazione e protesta. “Ciascuno può valutare autonomamente il caso singolare che ha causato lo spostamento di un incontro già fissato da tempo ai massimi livelli politico - istituzionale – concludono Diaspro, Pallanch e Bassetti – Per quanto ci riguarda si tratta di un grave errore. Per questo siamo ancora più determinati ad andare avanti nel rispetto del mandato ricevuto dalle lavoratrici e dai lavoratori”.