Tragedia di Mostizzolo, Mucchi: “Reti e telecamere al ponte. Deve essere fatto tutto il possibile”
L’intervista al primo cittadino dopo la tragedia avvenuta nella notte fra sabato e domenica sul ponte di Mostizzolo, un luogo segnato da troppi drammi: “Dobbiamo fare, subito, qualcosa. Anche se non è una soluzione definitiva o ottimale. Intanto si fa, poi si può migliorare”
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TRENTO. «Da oggi sono convinto che tutto quello che si può fare, deve essere fatto. Non bisogna perdere tempo pensando se quella cosa possa essere sufficiente o meno. Bisogna fare». Ruggero Mucchi, sindaco di Cles, è profondamente scosso per la tragedia avvenuta nella notte fra sabato e domenica sul ponte di Mostizzolo, luogo che rientra nel suo Comune. Un luogo segnato da tante, troppe, tragedie. E lo ripete il sindaco. «Dobbiamo fare, subito, qualcosa. Anche se non è una soluzione definitiva o ottimale. Intanto si fa, poi si può migliorare».
Un “fare” pratico che deve camminare assieme ad un “fare” sociale. «Il tema dei suicidi è enorme e molto complesso. Non ci sono ricette magiche ma bisogna lavorare a livelli diversi. E bisogna lavorare insieme per cercare di provare a fare tutto il possibile per arginare questo fenomeno». Un lavoro sociologico e psicologico che già si sta portando avanti, ma ora Mucchi pensa alle cose pratiche, a quello che lui come primo cittadino assieme alla Comunità di valle può decidere e fare. «Abbiamo già fatto dei sopralluoghi e penso di poter dire che siamo in procinto di montare delle telecamere che riprendano quello che succede nella zona del ponte di Mostizzolo».
Occhi elettronici sempre aperti con un fine non tanto di deterrenza quanto di aiuto chi, dopo gli allarmi, viene impegnato nelle ricerche. «Decine e decine di uomini e di donne che lavorano in un ambiente che può essere difficile - spiega Mucchi - e che grazie alle immagini potrebbero avere delle informazioni per orientare gli interventi». E il pensiero va a Sara Pedri, la dottoressa scomparsa dal 4 marzo del 2021.
La sua macchina è stata trovata nella zona del ponte di Mostizzolo. Mesi di ricerche, anche con i cani da acqua, non hanno però permesso di ritrovare il corpo della donna. Oltre alle telecamere c’è il progetto delle reti. «Abbiamo in diverse occasione pensato di chiudere, interdire, la zona con delle reti - prosegue Mucchi - si tratta di un intervento importante, non stiamo parlando di una ventina di metri di reti. E forse non è una soluzione definitiva, questo lo sappiamo. Ma, appunto, da oggi bisogna fare qualsiasi cosa che possa servire per salvare delle vite. Poi si potranno fare dei miglioramenti, cambiare le cose, ma intanto è necessario fare tutto quello che possiamo fare».