"Sociologia occupata": in via Verdi la "risposta" studentesca al Festival dell'economia
All'ingresso sono comparsi gli striscioni, diffuso un volatino che critica le politiche istituzionali e ripete l'appello per un'inversione radicale, per fermare l'inquinamento: "Ci uniamo contro la narrazione ideologica di questo festival per la quale il futuro del futuro e solo ciò che ci viene spiegato da sopra un palco da ministri e amministratori delegati"
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TRENTO. All'ingresso di sociologia questa mattina, 26 maggio, sono comparsi degli striscioni che recitano: "L'Universtià è nostra, uno spazio aperto in una città chiusa".
Il volantino, diffuso anche nei social network, si intitola appunto "Sociologia occupata" e il riferimento critico è al Festival dell'economia e alle politiche, anche sociali, che incarna, secondo i contestatori.
La decisione di occupare l'università è stata presa al termine di una assemblea pubblica.
Adesso resta da vedere come si svilupperà nelle prossime ore e nei prossimi giorni questa iniziativa studentesca.
A rilanciare sui social l'iniziativa, questa mattina, anche il movimento ambientalista Fridays for Future, che si mobilita nei giorni del Festival dell'economia, diffondendo un appello contro l'approccio istituzionale attuale e per nuove politiche contro l'inquinamento.
In questo contesto arriva anche l'annuncio dell'occupazione della facoltà di sociologia.
"In risposta all'occupazione della nostra città - si legge nel volatino - da parte del festival dell'economia, come studenti abbiamo sentito la necessità di riappropriarci pacificamente degli spazi che attraversiamo nel quotidiano.
Desideriamo rendere sociologia - e l'università - uno spazio aperto a tutta la cittadinanza in cui dibattere e discutere su come creare un futuro alternativo, dal basso, collettivo.
Ci uniamo contro la narrazione ideologica di questo festival per la quale il futuro del futuro e solo ciò che ci viene spiegato da sopra un palco da ministri e amministratori delegati.
Vogliamo esprimere la nostra voce e reclamare il nostro futuro all'interno di un'università ora liberata dagli schemi della produttività e delle competitivita.
Stiamo creando uno spazio aperto in una città chiusa per discutere: di anticapitalismo, istruzione orizzontale, sapere critico, immigrazione, transfemminismo, crisi climatica e guerra.
raggiungici e unisciti a noi", si conclude l'appello.
Gli studenti ricordano anche che è partita la prima staffetta dalle città del nordest in aiuto delle popolazioni colpite dall'alluvione.
"Siamo statə - si legge in Fb - a Solarolo, in provincia di Ravenna, ad aiutare lə abitantə del paese dopo la grave inondazione che ha colpito l’Emilia Romagna. Abbiamo aiutato le persone a portare fuori dalle case pezzi delle loro vite, ormai completamente irrecuperabili, mangiati dalla forza dell’acqua.
Un’acqua che ci dimostra sempre di più essere il simbolo della crisi climatica in atto.
Da una parte viviamo forti periodi di siccità, i fiumi si svuotano e i terreni si aridiscono, dall’altra la vediamo essere forza motrice di eventi catastrofici come questi.
È arrivato il momento di prenderci cura dei nostri territori, di dire basta allo sfruttamento di essi, di costruire comunità e reti resistenti e solidali che, oggi ne abbiamo avuto la ennesima conferma, sono fondamentali per affrontare insieme collettivamente la situazione davanti alla quale ci troviamo. Nelle nostre città nei prossimi giorni continuiranno le raccolte materiali, non fermiamo la solidarietà attiva! Il momento di agire è ora", concludono gli studenti.