Orsi in Trentino, è bufera con gli animalisti dopo il vertice al ministero: “Cosa significa ‘esemplari in eccesso’?”
Oggi (31 maggio) l’incontro al ministero dell’Ambiente. Enpa, Oipa e Lav contrarie a quanto emerso dal tavolo di confronto: “Catturare orsi a casaccio non contribuisce certo a incrementare la sicurezza dei cittadini”
L'INCONTRO Il ministero: "Chiederemo all'estero di ospitare gli esemplari problematici"
IL VIDEO Ok del ministero al trasferimento degli orsi in eccesso
TRENTO. E’ subito bufera con gli animalisti dopo il vertice che si è tenuto oggi (31 maggio) al ministero dell’ambiente sul tema “orsi in Trentino”, a cui hanno preso parte il ministro Gilberto Pichetto, il sottosegretario Claudio Barbaro e il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Ciò che emerge è il possibile “trasferimento degli esemplari in eccesso”, ma anche “richiedere la disponibilità a ospitare gli orsi problematici all’interno di strutture straniere”, dichiara il Mase.
Non si è fatto attendere il commento delle associazioni a difesa degli animali. “Deportare all'estero gli orsi cosiddetti in eccesso del Trentino è una misura crudele e impraticabile perché, anche senza voler considerare le conseguenze traumatiche del trasferimento di massa, gli animali potrebbero essere accolti da Paesi nei quali la caccia ai plantigradi è autorizzata. Paesi che, dunque, non garantirebbero il medesimo status di protezione del nostro", scrive l'Ente nazionale protezione animali, chiedendo di riattivare il tavolo di confronto con le associazioni.
"Da quanto scrive il ministero – prosegue Enpa – non si comprende se il provvedimento dovrebbe interessare l'intera popolazione ursina del trentino, o una parte significativa di essa, oppure se esso si riferisca soltanto agli esemplari definiti problematici. Nel qual caso non è dato capire come il ministero e la Provincia di Trento possano anche solo pensare di poter attuare uno screening di massa, distinguendo gli esemplari 'tranquilli' da quelli ritenuti appunto 'problematici'. Quello relativo alla presunta problematicità, di un orso come di qualsiasi altra specie animale, è un concetto vago, fuorviante, ingannevole, che ben si presta a manipolazioni", conclude l'ente, affermando che il "piano annunciato del Ministero fa acqua da tutte le parti".
A questo si aggiunge anche la voce dell’Oipa. “Chiediamo chiarezza. Cosa significa ‘esemplari in eccesso’ e perché a questo tavolo di confronto non sono state invitate le associazioni che lavorano per la tutela degli animali? – commenta il presidente dell’associazione Massimo Comparotto –. Senza dubbio meglio il trasferimento dell’abbattimento, tuttavia vi sono ancora nodi da sciogliere. Siamo disponibili a confrontarci con tutte le istituzioni in campo per la salvezza e il benessere degli orsi del Trentino e aspettiamo un riscontro del Ministero sui dodici punti formalizzati dopo il “tavolo tecnico” e sulla nostra proposta di trasferimento nel Santuario Liberarty Bear Sanctuary Zărneşti gestito dall’associazione Millions of Friends, lega membro di Oipa International”. Nei prossimi giorni l’Oipa depositerà al Tar ulteriore documentazione a sostegno dell’ipotesi trasferimento, come richiesto in udienza.
A parlare anche la Lav: “Catturare orsi a casaccio non contribuisce certo a incrementare la sicurezza dei cittadini, anzi la diminuisce. Le continue interazioni con le persone e la pressione a cui saranno sottoposti gli animali, non farà altro che indurli a spostarsi in zone prima non frequentate, come aree urbane, strade o altre zone antropizzate – dichiara Massimo Vitturi, responsabile Lav – l’ipotesi ministeriale si prefigura quindi come un’operazione fallimentare che contribuirà ad incrementare in maniera esponenziale i rischi di incidente, altro che ridurli”.
“È trascorso più di un mese da quando abbiamo consegnato al Ministero dell’Ambiente le nostre proposte concrete e immediatamente realizzabili per favorire la convivenza pacifica con gli orsi in Trentino, un dettagliato elenco di attività che nessuna amministrazione provinciale ha mai realizzato. Chiediamo che il Ministro Pichetto dia finalmente seguito a queste proposte invece di continuare a proporre ipotesi fantasiose”, conclude Vitturi.
Intanto la Provincia in una nota chiarisce che "non c'è alcuna evidenza della presenza di orsi nel Trentino orientale", smentendo le notizie che circolano sui social relative all'istallazione cartelli con le regole di comportamento da adottare nelle zone frequentate dai plantigradi sulla sinistra Adige.