Sicurezza, residenti in allarme: la piazza del Tridente è diventata la nuova Portela
Nuova denuncia dopo l'ultimo episodio di violenza: una lite furiosa, bottiglie rotte e una persona in ospedale per ferite da taglio. «Profondo disagio per chi abita qui. Con i maggiori controlli in centro chi creava problemi lì si è spostato qui»
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TRENTO. L'ultimo episodio fra domenica e lunedì scorsi: una lite furiosa, bottiglie rotte e una persona è finita in ospedale per delle ferite da taglio.
Scene che purtroppo non sono inusuali nella piazza del Tridente, a Trento nord. A raccontarlo - e non è la prima volta, ma fino ad ora i risultati sperati non sono arrivati - è Fanny Meuser, residente del Tridente.
«Abbiamo scritto ai giornali, abbiamo chiesto al Comune, al sindaco ma fino ad ora nulla è cambiato. Palazzo Thun ci dice che sono consapevoli di come si vive qui, ma non è che questo abbia portato a dei cambiamenti».
La denuncia è semplice: la piazza del Tridente è diventata la nuova Portela. «Ci sono diversi elementi che portano ad una situazione di profondo disagio per chi qui abita. Abbiamo evidenziato a tutti il problema ma la verità è una sola: siamo periferia e quindi i nostri problemi non sono importanti. Con i maggiori controlli nella zona della Portela non è che chi creava problemi lì sia semplicemente sparito: si sono spostati qui. E quindi chiediamo anche noi attenzione per la situazione difficile che stiamo vivendo».
Il disagio Meuser lo aveva descritto anche pochi giorni da in una lettera al giornale: «Da mesi i residenti di piazza del Tridente, che si trovano nel mirino di bande e criminalità, lottano contro spaccio, degrado, prostituzione e violenza quotidiana. Schiamazzi, urli e risse sono all'ordine del giorno, nei scorsi giorni una maxirissa che coinvolgeva almeno 20 persone ha terrorizzato le famiglie dei numerosi appartamenti che si affacciano sulla piazza. Da parte dei residenti è stato fatto un esposto dalla polizia, gli utenti Itea si sono rivolti all'amministrazione e anche il Comune è stato informato dei fatti. Squadra cinofila antidroga, pattuglie che devono intervenire quasi quotidianamente e i residenti logorati dagli incessanti rumori diurni e notturni e le «attività» che continuano comunque a svolgersi indisturbate».