Trento, festa negata per l'ultimo giorno di scuola: "Studenti a casa in dad"
Solleva reazioni e polemiche la decisione del liceo scientifico Da Vinci che ha stabilito per venerdì 9 giugno lezioni a distanza. Contrarietà fra i ragazzi e interrogazioni in consiglio provinciale. Un anno fa di fronte all'istituto la festa dei giovani tra fumogeni e canti
TRENTO. Ultimo giorno di scuola a distanza per alcuni istituti trentini, tra cui il liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Trento.
Per quest'ultimo, la dirigente, Tiziana Rossi, oggi pomeriggio, ha comunicato ad alunni, famiglie e insegnanti che domani, venerdì 9 giugno, le lezioni si terranno in dad: "I docenti manderanno un link Meet alla classe in orario e potranno così svolgere regolarmente lezione".
Insomma, niente festa di fine anno a scuola, si resta a casa in dad: una prospettiva che, a quanto è dato sapere, ha suscitato reazioni di contrarietà, questo pomeriggio, fra gli studenti, che, come prevedibile, attendono il momento liberatorio dell'ultimo giorno da vivere insieme. Prevedibili, dunque, le proteste nei riguardi della decisione. Ma per ora non si ha notizia di un eventuale dietrofront.
Quindi, tutto dovrebbe concludersi con la cerimonia finale di saluto e il concerto che si sono svolti questa mattina nel liceo di via Madruzzo.
A quanto pare, all'origine di questa scelta della dirigenza scolastica ci sarebbe il ricordo di alcuni fatti avvenuti l'anno scorso di fronte al liceo (nella foto), l'ultimo giorno di scuola, anche con comportamenti un po' sopra le righe da parte di gruppi di studenti, tra fumogeni,. urla e canti.
La decisione di chiudere le porte degli istituti domani, oltre a scatenare le critiche fra gli alunni, è rimbalzata in consiglio provinciale.
Se ne occupano infatti, in una interrogazione, anche il consigliere Paolo Zanella di Futura ed una nota di Casa Autonomia dei consiglieri Paola Demagri e Michele Dallapiccola.
"Mi è stato segnalato da alcuni/e studenti sconcertati del liceo scientifico Da Vinci di Trento e da alcuni/e insegnanti che la dirigente ha deciso di far svolgere l'ultimo giorno di scuola in Dad, di fatto togliendo un momento di celebrazione e di commiato adeguato e importante per loro; pare che lo scorso anno vi siano stati disordini l'ultimo giorno di scuola e che per questo motivo era già stata stabilita dalla dirigente un'uscita da scuola in tre diverse fasce orarie. Non si capiscono quindi le ragioni di questa decisione dell'ultimo minuto", scrive Zanella.
"Oggi agli alunni di alcuni istituti trentini è infatti arrivata una mail in cui si comunica che l'ultimo giorno di scuola si svolgerà a distanza, con i docenti che si collegheranno in Meet negli orari designati.
Non si tratta di una possibilità in più offerta a studenti che magari hanno difficoltà a seguire in presenza le ultime lezioni dell'anno per questioni di distanza o altre circostanze estenuanti, ma di una vera e propria restrizione inopportuna, la cui responsabilità ricade sull'assessorato.
È infatti l'assessorato a causare questa restrizione, autorizzando le scuole a prendere queste misure, andando in questo modo a "gestire" gli studenti che vorrebbero invece partecipare alle normali attività scolastiche fino all'ultimo giorno di calendario, come sarebbe loro diritto. Si tratta di una forma di restrizione politica inopportuna e sappiamo come le restrizioni forzate possano causare reazioni infelici", scrivono Demagri e Dallapiccola.