Fauna / L’opinione

Orsi, il veterinario Alessandro De Guelmi: «L’abbattimento è solo l’ultima opzione»

La giornata di sabato, organizzata dalla campagna animalista StopCasteller: «Serve un nuovo senso del limite al nostro approccio al mondo»

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BUROCRAZIA Il Consiglio Stato rinvia al 13 luglio la decisione sull'orsa Jj4 

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di Paolo Fisichella

TRENTO. Fiato sospeso per l'udienza del Consiglio di Stato che il 13 luglio deciderà il destino degli orsi "confidenti" JJ4 e MJ5. Dopo che il Tar di Trento ha respinto il ricorso presentato da Lav e altre associazioni animaliste sull'abbattimento degli esemplari, si è svolto ieri pomeriggio nell'Aula Kessler del Dipartimento di Sociologia il convegno "Convivenze selvatiche", organizzato dagli attivisti della campagna StopCasteller, allo scopo di intavolare il dialogo con persone esperte sul tema.

«Come StopCasteller - ha ribadito Francesca Manzini, portavoce della campagna - riteniamo che si sia lavorato molto poco in prevenzione. La tragedia che ha coinvolto Andrea Papi poteva essere un momento di svolta, e invece quello a cui abbiamo assistito fino a questo momento è una strumentalizzazione politica della tragedia». Al centro del dibattito il tema delicato della convivenza con gli orsi e con un numero sempre maggiore di esemplari (dal 2015 al 2021 il valore di accrescimento medio annuo è del 10,3%): «È su questi numeri che abbiamo introdotto il concetto di "troppo" che in biologia non esiste - ha affermato il naturalista Gabriele Bertacchini - Abbiamo degli schemi mentali che stanno andando a forgiare una realtà in cui i processi della natura sono imbrigliati. Questa visione alimenta una cultura del distacco, affermando una cultura riduzionistica che, separando gli elementi, porta solo aridità di visione».

Altra questione poi la comunicazione, ormai slegata dall'esperienza della natura: «Di fatto - ha affermato Anna Sustersic, divulgatrice scientifica - affrontiamo una situazione in cui c'è stata un'estinzione di esperienza legata alla natura. Vi è la necessità di un nuovo senso del limite e di un cambiamento sul nostro approccio al mondo. La responsabilità della comunicazione è immensa perché deve reinsegnare un'esperienza. Tutto questo ci impone di non semplificare, di non dar risposte facili e di trasmettere un senso di complessità». Scintille con il pubblico dopo che la stessa Sustersic ha affermato poi di considerare l'abbattimento di certi esemplari problematici come una soluzione possibile al fine di garantire una realistica coesistenza.

Dello stesso parere anche Alessandro De Guelmi, veterinario e responsabile per la Provincia del benessere, delle catture e delle sedazione degli orsi per 5 anni. «Ho avuto la fortuna - ha affermato - di aver assistito alla cattura di 18 orsi senza perderne mai nemmeno uno. Il rischio che l'orso possa fare del male alle persone è bassissimo e questo può essere reso ancora più basso attraverso alcune azioni che non sono state fatte: dalla ricerca e monitoraggio (nessun orso ha un radiocollare funzionante) alla prevenzione (ritardi e inadempienze sulla collocazione dei bidoni antiorso). Rispetto all'abbattimento legale, per alcuni soggetti è lo strumento migliore per la salvaguardia della popolazione degli orsi e per la sicurezza delle persone».

Timori però sul prossimo futuro: «Al momento - ha concluso De Guelmi - c'è una grande spaccatura e nelle valli la gente ha una paura isterica. Tutto questo porterà ad una grande mattanza di orsi in autunno. Dopo la vicenda di Papi la Provincia sta facendo ancora meno di quello che faceva prima. Sarebbe ora che i politici ascoltassero i tecnici. L'ultimo step è l'abbattimento, ma solo l'ultimo».

(Foto copertina: La prima cattura dell'orso M49 con l'intervento del veterinario Alessandro De Guelmi)

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