Incidente che è costato la vita a Kevin Kuka, l'amico rischia l'accusa di omicidio stradale
Il giovane è morto sabato scorso. Ancora non è chiara la dinamica esatta dell'incidente, avvenuto verso le 6 di mattina del 20 aprile. La macchina stava viaggiando in A22 in direzione nord quando, all'altezza dell'area di servizio Adige est, tra Affi ed Ala, ha tamponato un tir di un'azienda polacca, fermo in corrispondenza di un restringimento di carreggiata
L'ADDIO Morto a 21 anni tre mesi dopo l'incidente
BOLZANO. Non più lesioni, ma omicidio stradale. È in questo senso che la Procura di Verona dovrebbe modificare l'ipotesi di reato contemplata nell'indagine sull'incidente del 20 aprile costato la vita a Kevin Kuka, il centrocampista di 21 anni della Virtus, morto sabato sera all'ospedale di Trento dopo quasi tre mesi di coma. Un atto dovuto, secondo Nicola Nettis e Silvia Negri, legali dell'indagato, il giovane bolzanino, amico di Kuka, che quel giorno era alla guida dell'auto sulla quale viaggiavano, oltre a Kuka, tre persone tra i 20 e i 25 anni.
Ancora non è chiara la dinamica esatta dell'incidente, avvenuto verso le 6 di mattina. La macchina stava viaggiando in A22 in direzione nord quando, all'altezza dell'area di servizio Adige est, tra Affi ed Ala, ha tamponato un tir di un'azienda polacca, fermo in corrispondenza di un restringimento di carreggiata.
Nell'impatto, Kuka è stato sbalzato in avanti, sfondando il parabrezza e finendo sull'asfalto, privo di sensi. Per ricostruire l'accaduto, i legali ipotizzano ora di chiedere una perizia cinematica.