Orsi, accolto il ricorso della LAV: «Pronti più che mai a trasferire JJ4 in Romania. Resti libero MJ5»
L’associazione: «Riconosciute le nostre buone ragioni, è ormai evidente che la Provincia di Trento non può più eludere le richieste di tutela degli orsi». Il Consiglio di Stato ha richiesto al Tar di modificare la data dell’udienza di merito prevista per il 14 dicembre. Enpa, Leidaa e Oipa: «Fugatti non arriverà all'appuntamento elettorale da killer di plantigradi»
LA SENTENZA Il Consiglio di Stato: «L'abbattimento è sproporzionato»
FAMIGLIA PAPI "Non siamo per l'uccisione di JJ4, la politica non ha difeso nostro figlio"
LA CRITICA La famiglia Papi: “Orsi, progetto fuori controllo. Non è cambiato nulla”
LA VICENDA Le autorità rumene autorizzano il trasferimento di Jj4
TRENTO. Nel pomeriggio di oggi, venerdì 14 luglio, è giunta la sentenza del Consiglio di Stato: accolto il ricorso delle associazioni animaliste presentato contro l’abbattimento dell’orsa JJ4 e dell’orso MJ5 deciso della Provincia Autonoma di Trento. I quanto i due plantigradi sono stati ritenuti pericolosi dalla Provincia a fronte dell’aggressione mortale ai danni del giovane Andrea Papi e di un’altra aggressione avvenuta in territorio trentino.
«Il Consiglio di Stato ha deciso: gli orsi JJ4 e MJ5 devono essere lasciati in vita riconoscendo le buone ragioni dei legali della LAV. Stando a queste motivazioni è ormai evidente che la Provincia di Trento non può più eludere le richieste dell'associazione di trasferire l’orsa nel sicuro rifugio in Romania indicato da LAV» ha dichiarato LAV che ha esultato durante la lettura del provvedimento del Consiglio di Stato.
«Cosa dobbiamo ancora attendere per poter trasferire JJ4 nel sicuro e autorizzato rifugio in Romania? - dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV per gli animali selvatici - ora che anche il più alto grado di giudizio amministrativo ha deciso di salvare la vita di JJ4 e Mj5, Fugatti non ha più giustificazioni di sorta». Il Consiglio di Stato, si legge nell’ordinanza, chiede al TAR di modificare la data dell’udienza di merito prevista per il 14 dicembre. Questa secondo LAV è un’ulteriore motivazione che dovrebbe spingere la Provincia Autonoma di Trento ad accogliere subito la proposta di trasferimento di JJ4 in Romania.
«Ritenuto che, conclusivamente, il provvedimento che dispone l’abbattimento dell’animale appare sproporzionato e non coerente con le normative sovrannazionali e nazionali che impongono l’adeguata valutazione di misure intermedie, ferma restando la disposta captivazione a tutela della sicurezza pubblica, va sospeso l’ordine di abbattimento dell’animale» si legge nell’ordinanza del Consiglio di Stato.
«Abbiamo offerto un’alternativa evidentemente praticabile. Ribadiamo ancora una volta che la LAV è da settimane pronta ad avviare il trasferimento dell’orsa in piena sicurezza e a spese dell’associazione nel rifugio in Romania, dove le sarà garantita la miglior vita possibile» ha dichiarato ancora Vitturi.
«La decisione del Consiglio di Stato dà fiducia e speranza a quanti si battono per la salvezza degli animali condannati a morte dalla Provincia autonoma di Trento. Siamo soddisfatti» scrivono in una nota Enpa, Leidaa e Oipa, che hanno presentato insieme uno dei ricorsi di associazioni animaliste trattati a palazzo Spada.
«Benché la questione resti sub judice nel merito - osservano le tre organizzazioni - ne escono rafforzate, le ipotesi alternative all'abbattimento, voluto con ossessiva tenacia, ma scarsi argomenti, dal presidente della PAT Fugatti, che sulla pelle degli orsi sta costruendo tutta la sua campagna elettorale per il voto del prossimo ottobre. La decisione odierna, però, esclude che Fugatti possa arrivare all'appuntamento con le urne da soddisfatto killer di plantigradi».
«Per abbattere degli orsi non basta la semplice volontà politica di abbattere, sorretta dal tornaconto elettorale. Una pronuncia - scrivono gli animalisti - che mette in plastica evidenza tutte le carenze dell'istruttoria seguita dalla PAT e lascia ben sperare per il futuro degli orsi. Mj5, in particolare, fino alla pronuncia nel merito, potrà essere catturato, ma non abbattuto».